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 2007  novembre 20 Martedì calendario

Iosco: via alle regole per gli hedge. Finanza e Mercati Il Sole 24 Ore 20 novembre 2007. Ed ora anche gli hedge fund hanno la loro tavola delle leggi

Iosco: via alle regole per gli hedge. Finanza e Mercati Il Sole 24 Ore 20 novembre 2007. Ed ora anche gli hedge fund hanno la loro tavola delle leggi. Sono nove principi stilati dallo Iosco, l’associazione internazionale dei regulator, per promuovere la trasparenza e limitare i potenziali conflitti d’interesse nelle procedure usate dai fondi d’investimento atipici per valutare il proprio portafoglio. Nel darne ieri pubblica diffusione l’organismo delle Consob mondiali ha giustificato il suo intervento con la necessità che il valore degli investimenti inclusi nel protafoglio dei fondi sia correttamente valutato e non «distorto a svantaggio degli investitori». Quest’ultimi sono invitati ad «essere vigilanti» nei confronti di ogni hedge fund che non rispetterà i precetti «in tutti gli aspetti del suo processo di valutazione». Quelle dello Iosco, per la verità, non sono leggi vere e proprie non avendo forza legale per essere imposte nelle singole giurisdizioni. Ma è la prima volta che l’universo dei fondi hedge, finora caretterizzati da una completa libertà d’azione, viene sottoposto ad una disciplina esterna sia pure sotto la forma di best practice. In pratica è stata replicata la stessa procedura che qualche anno fa spinse l’organismo delle Consob mondiali a elaborare priciple per le società di rating, successivamente adottati dalle singole legislazioni (ad esempio dalla Commissione europea). In questo caso l’oggetto del’intervento sono le procedure utilizzate dai fondi per valutare gli asset in portafoglio, un aspetto particolarmente delicato in considerazione dei limitati standard di trasparenza degli hedge e degli strumenti illiquidi e particolarmente complessi in cui spesso investono. La prima regola da seguire – sottolinea lo Iosco - è quella di avere «procedure scritte» per la valutazione del portafoglio, in grado di assicurare l’indipendenza e la competenza di quanti sono preposti ai calcoli, e l’efficienza dei controlli interni. Di pari importanza sono le metodologie adottate dal fondo per le quali, soprattutto in caso di strumenti atipici e non trattati in mercati regolamentati, si auspica il ricorso a «fonti indipendenti». Naturalmente simili procedure e metodologie - è il terzo principio – debbono essere utilizzate nei confronti di «tutti gli strumenti finanziari» in portafoglio, senza alcuna eccezione. Le regole interne debbono essere periodicamente rivisitate per assicurarne l’adeguatezza nel tempo. Un altro aspetto sottolineato dallo Iosco è quello di assicurare un «alto livello di indipendenza» che può essere realizzato, tra l’altro, utilizzando servizi di prezzi forniti da terzi, con un reporting indipendente dal manager del fondo – la figura più esposta ai conflitti d’interesse – o attraverso un «comitato di valutazione». Nella stessa direzione va anche l’invito a verificare attentamente ogni «valutazione individuale». Gli hedge fund, inoltre, dovrebbero predisporre procedure idonee a gestire le deviazioni dei prezzi, per limitare anomalie che non trovino riscontro nelle evoluzioni del mercato. Lo Iosco rivolge infine l’invito agli organismi di governo dei fondi a sottoporre a periodiche due diligence i servizi di valutazione e, soprattutto a rendere trasparenti le procedure quando i loro clienti ne dovessero chiedere conto. L’iniziativa dei regulator internazionali riguarda soltanto gli aspetti relativi alla valutazione dei portafogli e, anche in questa materia, molte questioni non sono state affrontate. Ad esempio quelle relative alla trasparenza ed alla periodicità del calcolo delle quote, alla valutazione di altri fondi detenuti nel patrimonio gestito, o al rispetto dei principi contabili. Ma per la sempre più vasta platea degli hedge fund – sono giunti in tutto il mondo a gestire asset per 1,6 trillioni di dollari – l’epoca del far west è da ieri ufficialmente alle spalle. Riccardo Sabbatini