Galileo.net novembre 2007, 21 novembre 2007
Con i suoi quattro mila anni, il tempio di Ventarròn, recentemente riportato alla luce sulla costa settentrionale del Perù, è fra i più antichi siti archeologici dell’intero continente americano
Con i suoi quattro mila anni, il tempio di Ventarròn, recentemente riportato alla luce sulla costa settentrionale del Perù, è fra i più antichi siti archeologici dell’intero continente americano. Scoperto da un gruppo di ricercatori guidati da Walter Alva, direttore del museo Tumbas Reales di Sipan, il sito si trova a circa 760 chilometri a nord di Lima, nella Lambayeque Valley. La struttura comprende diversi dipinti murali - particolarmente suggestivo quello che raffigura un cervo catturato in una rete - e una scala che conduce a un altare, probabilmente utilizzato per il culto del fuoco. ”Si tratta di un ritrovamento unico nel suo genere sia per il numero di dipinti sia per il tipo di costruzione e per i metodi di progettazione”, afferma Alva. ”Sebbene, infatti, i materiali usati siano primitivi”, continua l’archeologo, ”l’architettura complessiva e i dipinti murali rivelano un alto grado di complessità ed elaborazione”. Tra le caratteristiche più originali del tempio si distingue la scalinata, realizzata con sedimenti fluviali al posto della pietra comunemente usata. Una particolarità mai riscontrata nelle costruzioni finora ritrovate nel Perù settentrionale. Il tempio sorge in prossimità del più ampio complesso di rovine di Sipan, centro religioso della cultura Mochica, già scoperto nel 1980. Nata e sviluppata durante l’epoca preincaica, tra il I secolo e il VII secolo dopo Cristo, questa civiltà era probabilmente governata da sacerdoti. I Mochica erano agricoltori, pescatori, tessitori, artigiani e ceramisti (ci hanno lasciato esempi di raffinate lavorazioni, dai vasi ai gioielli) e, soprattuto, esperti nell’’ingegneria dell’irrigazione”.