Michela Auriti, "Oggi" 28/11/07, 28 novembre 2007
Alessandro Cecchi Paone da nove anni si fa accudire dalla tata francese Geneviève Maugeri detta Gegé, 71 anni, un metro e 49 d’altezza, che tiene in ordine perfetto la sua cabina armadio con una cinquantina di giacche Zegna, imbusta e cataloga le camicie (segnalando se sono da gemelli o no), ripone le quaranta paia di scarpe con dentro tavolette profumate, fa la spesa, paga le bollette, eccetera
Alessandro Cecchi Paone da nove anni si fa accudire dalla tata francese Geneviève Maugeri detta Gegé, 71 anni, un metro e 49 d’altezza, che tiene in ordine perfetto la sua cabina armadio con una cinquantina di giacche Zegna, imbusta e cataloga le camicie (segnalando se sono da gemelli o no), ripone le quaranta paia di scarpe con dentro tavolette profumate, fa la spesa, paga le bollette, eccetera. Alle 14, quando lui si sveglia («perché la notte lavoro») gli porta pizza, ventaglietti dolci, pasticcini. Bravissima in cucina (leggendarie le sue polpette), gli sbuccia i chicchi d’uva, toglie la peluria bianca dagli spicchi di mandarino e gli pela i ravanelli uno a per uno: «Se lo merita, perché è bravo».