Corriere della Sera 19/11/2007, pag.20 Dino Martirano, 19 novembre 2007
«Baby squillo per i debiti di gioco». Corriere della Sera 19 novembre 2007. BENEVENTO. Giuliano Amato ha fatto la sua denuncia quasi per inciso – mentre parlava al Teatro Massimo di Aldo Moro, di Pietro Nenni, della scomparsa dei partiti del ’900’ ma poi ha anche alzato il tono della voce per far capire che l’Italia se ne sta andando per «i fatti suoi», con «tracce di violenza sempre più evidenti», «con i nuovi partiti che non pensano più a un futuro migliore
«Baby squillo per i debiti di gioco». Corriere della Sera 19 novembre 2007. BENEVENTO. Giuliano Amato ha fatto la sua denuncia quasi per inciso – mentre parlava al Teatro Massimo di Aldo Moro, di Pietro Nenni, della scomparsa dei partiti del ’900’ ma poi ha anche alzato il tono della voce per far capire che l’Italia se ne sta andando per «i fatti suoi», con «tracce di violenza sempre più evidenti», «con i nuovi partiti che non pensano più a un futuro migliore...». una denuncia, quella rilanciata dal ministro dell’Interno, che fa rabbrividire: «Mi hanno riferito una cosa sconvolgente. Ci sono bambini che si giocano a dadi centinaia di euro e poi organizzano un giro di baby prostitute per pagarsi i debiti». Questo, ha insistito il ministro davanti al collega Clemente Mastella e alla figlia di Aldo Moro, «succede nel nostro Paese: questa non è sociologia, è politica. Se non riusciamo a cogliere questi fenomeni saremo condannati da Dio e dagli uomini». Dove, quando e come la storia sia avvenuta il ministro non l’ha detto. Si è saputo che l’indagine riguarda la provincia di Milano, ma non è stato specificato se il giro di prostituzione riguardi italiani o stranieri e, soprattutto, se ci sia di mezzo qualche adulto. Ernesto Caffo, fondatore di Telefono azzurro, prova a decifrare: «Bene ha fatto Amato a denunciare il fenomeno che assomiglia al pizzo: con tanti ragazzini e ragazzine indotti a sperperare i soldi, magari ai videopoker, che diventano ricattabili e che, vergognandosi di chiedere aiuto ai genitori, sono costretti a pagare il pizzo imposto da adulti o da coetanei». Quando arrivò al Viminale, Amato attaccò i clienti delle baby prostitute, poi pensò di inviare a casa le multe fatte ai frequentatori dei viali delle lucciole. Ma quello che più conta è il risultato ottenuto con l’Osservatorio sulla prostituzione, coordinato dal sottosegretario Marcella Lucidi, dal cui lavoro è nato un testo di legge che già mercoledì prossimo dovrebbe arrivare al preconsiglio dei ministri. Il ddl prevede un giro di vite: trafficanti, sfruttatori e clienti non potranno più difendersi sostenendo di ignorare la minore età delle prostitute; istituito il divieto di accesso ai luoghi frequentati dai minori per le persone che risultino pericolose per questi ultimi; previsto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese. Marcella Lucidi dice che «lo sdegno espresso dal ministro è molto sentito perché c’è da vigilare sulla tutela dell’infanzia». Da Bologna, infatti, «Fiori di strada» segnala per il 2007 il massiccio arrivo di ragazzi rumeni anche minorenni che si prostituiscono non lontano dalla stazione: «Eppure – conferma Antonio, uno dei fondatori dell’associazione – da quando c’è il decreto legge sulle espulsioni la prostituzione di strada è dimezzata». Secondo Ecpat, l’ong che si occupa di contrastare la prostituzione minorile, in Italia sarebbero 2.000 i minori sfruttati: per questo Sandra Cioffi (Udeur) propone l’immediato varo della legge per l’istituzione del Garante per l’infanzia. Dino Martirano