Giovanni Sallusti, Libero 14/11/2007, 14 novembre 2007
Per giustificare i ripetuti tradimenti, il filosofo tedesco Martin Heidegger scriveva alla moglie lettere infarcite di citazioni erudite e rimandi al proprio sistema di pensiero
Per giustificare i ripetuti tradimenti, il filosofo tedesco Martin Heidegger scriveva alla moglie lettere infarcite di citazioni erudite e rimandi al proprio sistema di pensiero. In un passo definisce così la sua tendenza all’adulterio: «Io la chiamo Eros, secondo le parole di Parmenide il più antico tra gli dei». Un’altra volta tira in ballo la sua teoria della verità come velamento/svelamento per sostenere che in realtà un matrimonio aperto è meglio: «Là dove si sa già ogni cosa e in modo regolato e tutto può essere immaginato e guidato in anticipo, non c’è spazio per la fiducia. La fiducia è la forza di dire sì a ciò che è celato e a ciò che nella sua velatezza lasciamo indiscusso». A un certo punto Elfride non ne può più di essere raggirata, suppure con filosofemi di alto livello, e in una sua lettera sbotta: «Che tutto questo debba essere legato non solo alla ”menzogna” ma all’abuso più crudele della mia fiducia, continua a riempirmi di disperazione». Ma dall’epistolario (appena tradotto in italiano) si scopre che il figlio Hermann Heidegger, in realtà, era frutto di una relazione tra Elfride e un amico di gioventù.