Maurizio Molinari, La Stampa 14/11/2007, 14 novembre 2007
l guru di Wall Street vede nero sull’immediato futuro dei mercati finanziari a causa dello «sciopero dei compratori» e del «calo di denaro in circolazione»
l guru di Wall Street vede nero sull’immediato futuro dei mercati finanziari a causa dello «sciopero dei compratori» e del «calo di denaro in circolazione». Allen Sinai, presidente Primark Decision Economics, ritiene che «oramai siamo dentro un mercato orso», ovvero tendente al ribasso, e che la situazione non muterà «fino a quando non avremo trovato un nuovo equilibrio come avviene spesso dopo le fasi di boom economico». Perché parla di «mercato orso» oramai in fase avanzata? «Perché siamo sulle sabbie mobili, il terreno ci sta tremando letteralmente sotto i piedi. L’indice Dow Jones di Wall Street tende al calo, questa settimana non sarà diversa da quella precedente e potremo anche arrivare ad una discesa compresa fra il 2,5 e il 3-4 per cento del valore. Credo scenderà in maniera simile anche l’indice Standard & Poors». Questo significa che la temuta recessione dell’economia americana è dietro l’angolo? «La recessione è al momento un rischio reale perchè siamo in una fase nella quale tutti vendono danaro. Chi ha qualcosa in mano lo vende, chi fa profitti se li tiene ben stretti e a dire il vero c’è ben poco in giro da acquistare. una tendenza globale sui mercati azionari, il flusso di denaro sta scendendo a New York come in Europa. Ce n’è sempre meno in circolazione». Quanto pesa su questa sitiazione la crisi innescata dal collasso dei mutui subprime? « stata la miccia, il grilletto, ma non è certo l’unico elemento. Da soli i subprime non consentono di comprendere cosa sta avvenendo. Altri tasselli importanti sono il restringimento del credito, il timore di crack per alcune delle maggiori banche, l’aumento significativo dei prezzi del greggio e la sensibile tendenza alla moderazione da parte dei consumatori». Citigroup e Merrill Lynch attraversano una fase di difficile transizione. Come giudica tale debolezza? «Inutile nascondere il fatto che alcune delle maggiori istituzioni finanziarie possono fallire, crollare, fare crack. Il fondo comune di 75 miliardi di dollari creato su iniziativa del governo per fare fronte alla crisi di mutui non cela il fatto che oramai nessuno compra più, mancano gli acquirenti, e dunque le difficoltà delle maggiori banche sono destinate ad aumentare considerevolmente nei prossimi tempi». Come possono proteggersi gli investitori? «Da cinque mesi oramai abbiamo alzato una evidente bandiera rossa. Suggeriamo a tutti di non toccare nulla. Siamo di fronte ad uno sciopero dei compratori le cui conseguenze non sono ancora chiare. Non sappiamo quanto durerà e come sarà la situazione quando terminerà. Molto meglio restare alla finestra». Cosa c’è da attendersi sul fronte dei consumi nel periodo di fine anno? «Il livello dei consumi resterà moderato, contribuirà dunque meno del previsto alla crescita nazionale e la carenza di denaro accrescerà le difficoltà e le perdite delle banche». Sono previsioni da brivido... «Non troppo. Il mercato orso fa parte dell’andamento dei mercati. Dopo ogni fase di forte crescita i mercati si assestano su nuovi valori e l’economia li segue. Abbiamo alle spalle anni di consistente crescita dell’economia nazionale, abbiamo attraversato un vero e proprio boom, e dunque ora i valori si stanno assestando su quotazioni più corrispondenti alla realtà. L’interrogativo cruciale riguarda tuttavia il settore immobiliare ovvero se la bolla inflazionista che ha prodotto una volta rientrata finirà o meno per travolgere le banche che avevano fatto bilanci e previsioni sulla base di numeri che non corrispondevano a realtà». Stampa Articolo