Gianna Fregonara, Corriere della Sera 14/11/2007, 14 novembre 2007
Meglio Putin Cesare Salvi (Sd): il sistema di Putin è preferibile a quello pd, lì lo sbarramento è al 7 per cento, senza trucchi ROMA – rivolta tra i partiti piccoli della maggioranza e dell’opposizione sulla legge elettorale
Meglio Putin Cesare Salvi (Sd): il sistema di Putin è preferibile a quello pd, lì lo sbarramento è al 7 per cento, senza trucchi ROMA – rivolta tra i partiti piccoli della maggioranza e dell’opposizione sulla legge elettorale. Sotto accusa la bozza veltroniana elaborata dai due costituzionalisti Salvatore Vassallo e Stefano Ceccanti. Se nell’opposizione a frenare è l’Udc, nella maggioranza cresce un clima di dubbio e di sospetto non solo sulle caratteristiche tecniche del sistema ispano-tedesco ideato dal leader del Pd ma anche sulle ragioni politiche della proposta e sul presunto accordo di Bertinotti con Veltroni. La miccia l’ha accesa ieri, nella riunione dei capigruppo dell’Unione convocata ieri per parlare del decreto fiscale, il ministro Vannino Chiti, che ha parlato dell’ipotesi di accelerare i tempi e iniziare la discussione sulla riforma a gennaio, promettendo che alla fine del percorso della legge elettorale e delle riforme costituzionali si potrà pensare di andare al voto anticipato. Pino Sgobio del Pdci ha minacciato l’uscita dal governo se si accelera e ha chiesto l’intervento di Prodi. Hanno protestato anche l’Udeur e l’Italia dei Valori che non escludono ripercussioni anche sul percorso della Finanziaria. Giulio Andreotti si dice certo che la legge elettorale non cambierà. E c’è chi come Willer Bordon pensa che Veltroni faccia questa proposta sapendo che verrà affossata per poi cavalcare il referendum e chi come Massimo D’Alema rilancia il dialogo con l’opposizione. Intanto Cesare Salvi litiga con Ceccanti: «Il sistema di Putin è meglio di questa proposta, perché lì lo sbarramento è chiaramente indicato al 7 per cento, e non affidato a marchingegni e trucchetti vari».