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 2007  giugno 20 Mercoledì calendario

CANTONE Carla Zinasco (Pavia) 1 novembre 1947. Sindacalista. Della Cgil. Segretario dello Spi, il sindacato dei pensionati (quasi 3 milioni di iscritti) • «[

CANTONE Carla Zinasco (Pavia) 1 novembre 1947. Sindacalista. Della Cgil. Segretario dello Spi, il sindacato dei pensionati (quasi 3 milioni di iscritti) • «[...] Di origini popolari, ha perso da bambina la madre, operaia alla Necchi, mentre il padre era un bracciante [...] comincia [...] l’attività sindacale come volontaria insegnando nei corsi delle 150 ore per gli operai. Decisiva, nella sua carriera, l’esperienza alla guida degli edili dove viene eletta segretario generale nel 1992. Un posto decisamente inusuale per una donna. Ma Cantone si fa presto notare per le sue maniere decise, quando serve. Chi non l’apprezza ironizza sui suoi modi considerandoli un po’ rustici. Lei però non se ne cura. Temperamento solare [...] ha solo fatto passi in avanti. Nel 2000 entra nella segreteria confederale, anche qui voluta da Cofferati. Nel 2006 Epifani le affida il ruolo chiave di responsabile dell’organizzazione, poi nel 2008 cambia idea e le preferisce Enrico Panini. Ma lei va a dirigere i pensionati» (Enr. Ma., ”Corriere della Sera” 5/5/2010) • «[...] Dicono che sia l’unica persona, nella Cgil, a poter dire di tutto, ma proprio di tutto, a Giorgio Cremaschi e Gianni Rinaldini. Anche le cose più atroci. Escludendo la possibilità che i due siano fisicamente intimoriti da Carla Cantone, donna di non esile corporatura, non resta che una spiegazione: nei recenti anni più duri la segretaria confederale in questi giorni più vicina a Guglielmo Epifani è stata alla testa del dipartimento industria e contrattazione della Cgil e sa farsi rispettare. Nel sindacato degli uomini s’è fatta largo a gomitate. Basti dire che nel 1992, vent’anni dopo aver cominciato, la psicopedagogista pavese diventò segretaria generale della Fillea-Cgil. La sua nomina scatenò un putiferio nella Cgil, dove la segreteria di Bruno Trentin non era entusiasta di mandare una donna a capo del sindacato dei lavoratori edili, che com’è noto sono praticamente tutti maschi. Ci fu un braccio di ferro mica da ridere e alla fine Carla Cantone la spuntò. Nel 2000 Sergio Cofferati la chiamò nelle segreteria nazionale ed Epifani, al suo arrivo, le consegnò il dipartimento industria. Anche in questo caso, prima donna a ricoprire un incarico che era stato di Sergio Garavini, Bruno Trentin, Fausto Vigevani, Walter Cerfeda, Fausto Bertinotti e Cofferati. Tutti uomini. Perché Epifani l’abbia scelta per quel ruolo durante il governo non amico di Silvio Berlusconi e con una Confindustria allora in mano ad Antonio D’Amato, potrebbe forse spiegarlo l’ex presidente della Federmeccanica Alberto Bombassei, che con Carla Cantone ha avuto contatti anche ruvidi. Ma ne sa qualcosa anche Cremaschi, che più d’una volta l’ha vista all’opera nelle trattative. Di lei Epifani si fida al punto da averle affidato [...] il dipartimento organizzazione, cioè il cuore del sindacato. [...] Che dopo essere stata la prima donna segretario degli edili, la prima donna a capo del dipartimento industria, possa toccare a lei diventare la prima donna segretario generale della Cgil? Chissà. Ma in una organizzazione dove fra i nove segretari confederali ci sono ben cinque donne non sarebbe nemmeno l’unica papabile. Da tenere d’occhio anche Morena Piccinini e Nicoletta Rocchi» (Sergio Rizzo, ”Corriere della Sera” 14/9/2007).