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 2007  giugno 17 Domenica calendario

AULETTA ARMENISE Giampiero Roma 4 gennaio 1957. Banchiere. Presidente non esecutivo di Rothschild Italia

AULETTA ARMENISE Giampiero Roma 4 gennaio 1957. Banchiere. Presidente non esecutivo di Rothschild Italia. Fino al novembre 2008 amministratore delegato di Ubi Banca (l’istituto nato dalla fusione Bpu-Banca Lombarda), di cui è ancora consigliere • «[...] è ”figlio d’arte” visto che il padre, il conte Giovanni, è stato il padre-padrone della Bna. Ed è proprio sulla vendita del ”gioiello di famiglia” che si è consumato uno scontro al termine del quale l’ha spuntata proprio lui, Giampiero, favorevole alla cessione. Così, nel ’95 l’istituto è passato alla Banca di Roma per 500 miliardi di lire. Proprio nella partita Bna il ”giovane”» Auletta conosce Giovanni Bazoli, che lo definisce ”persona seria ed equilibrata” e pochi mesi dopo la cessione di Bna lo chiama a Milano. Con un incarico di prima linea: direttore centrale responsabile fra l’altro delle partecipazioni e della pianificazione strategica. Con Bazoli trascorre sei anni, prima in Ambroveneto poi in Intesa, curando le operazioni di aggregazione. Nel 2002 passa alla Popolare commercio e industria e l’anno dopo studia con Emilio Zanetti la fusione con la Bergamo, all’origine della nascita della Bpu. Quindi l’ultimo atto: le nozze con la Lombarda e la nascita di Ubi. [...]» (Sergio Bocconi, ”Corriere della Sera” 28/11/2008) • «[...] Lui e il padre [...] si assomigliano come il sole e la luna. Papà Auletta era inconfondibile per l’aspetto tarchiato e massiccio, i modi spicci più da proprietario terriero che da banchiere, la parlata romana inconfondibile, l’attitudine ad additare la massoneria come mandante di buona parte delle guerre nel mondo del potere. Il figlio, sempre cortese e riservato, laurea in Economia seguita da uno stage a Londra, si è distinto come lavoratore instancabile, niente a che vedere con il classico figlio di papà. Tra i suoi riferimenti vanno ricordati Pellegrino Capaldo ( protagonista di spicco della finanza italiana, professore alla Sapienza di Roma e relatore della tesi in Economia aziendale svolta da Auletta), i cattolicissimi banchieri Ernesto Monti e Federico Pepe ( entrambi alla guida di Bna), l’attuale amministratore delegato di Unipol Carlo Salvatori» (Fabio Tamburini, ”Il Sole-24 Ore” 31/1/2009) • «[...] Quando [...] comunicò al cda le proprie dimissioni per motivi familiari in molti pensarono che sarebbe stato il candidato ideale a sostituire Corrado Passera alla guida operativa di intesa San Paolo qualora il manager avesse scelto di dedicarsi ad altre sfide, magari alle Generali. In Ambroveneto prima e nel Gruppo Banca Intesa poi, lavora a diretto supporto di Carlo Salvatori e Giovanni Bazoli. In Ca’ De Sass ha lavorato, tra l’altro, all’aggregazione con Cariplo, all’acquisizione di Banca Friuladria e Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, all’aggregazione con la Banca Commerciale Italiana e alle cessioni di Banca Carime e Banca di Legnano. [...] ha anche ottimi rapporti con il numero uno di Mediobanca Cesare Geronzi che lo aveva contattato quando era presidente di Capitalia, all’epoca delle tensioni con Matteo Arpe, per sostituire l’amministratore della banca romana. In seguito la stima di Geronzi per Auletta, grazie anche al successo dell’operazione Ubi Banca, è cresciuta. I due si conoscono da anni [...] Nel 1995 l’allora Banca di Roma guidata da Pellegrino Capaldo e Cesare Geronzi, lancio un’Opa sulla società Bonifiche Siele, che aveva in pancia il 48 per cento del capitale della Banca Nazionale dell’Agricoltura. L’operazione, che costo alla Banca di Roma più di 1000 miliardi di lire, consentì all’istituto romano di balzare temporaneamente in vetta alla classifica degli istituti italiani, relativamente agli attivi. Auletta Armenise, anche dopo la cessione a Banca Roma, ha continuato a lavorare in Bna per un periodo, facendosi apprezzare dall’attuale numero uno di Mediobanca. [...]» (Giorgio Meda, ”Il Riformista” 3/2/2009).