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 2007  maggio 30 Mercoledì calendario

STEFNO Ippazio Casarano (Lecce) 25 agosto 1945. Politico. Ex deputato Ds. Dal 2007 sindaco di Taranto • «Uno che nasce chiamandosi Ippazio Stefano si trova a dover fare delle scelte fin da piccolo

STEFNO Ippazio Casarano (Lecce) 25 agosto 1945. Politico. Ex deputato Ds. Dal 2007 sindaco di Taranto • «Uno che nasce chiamandosi Ippazio Stefano si trova a dover fare delle scelte fin da piccolo. Innanzitutto farsi chiamare Ezio e non Ippazio (ossia ”guidatore di cavalli”); e poi imparare a ripetere che il cognome va pronunciato alla greca, Stefàno e non Stèfano. La terza scelta è stata dedicarsi alla sua passione, la medicina pediatrica. La quarta all’Africa, passione che condivide (almeno) con sua zia e Walter Veltroni. L’ultima scelta [...] è stata ignorare i veti politicanti dei Ds, lui che viene da quel mondo, cioè il vecchio Pci, e candidarsi con la sinistra radicale: pur senza essere un estremista come lo vorrebbero ritrarre le destre tarantine. ”Ma figurarsi, sono un vecchio berlingueriano, ero a favore della svolta di Occhetto, sono stato due volte senatore nel Pds, ”92 e ”94...”. Figlio di un carabiniere, ha fatto il classico, dove ha imparato l’amore per García Lorca e Foscolo, all’Archita: lo stesso liceo di Aldo Moro, per capirci. [...] ”Con D’Alema ho ottimi rapporti; quando si candidò per la prima volta alla Camera, collegio Taranto- Brindisi, mi candidai nella sua lista per sostenerlo, lui allora era il segretario pugliese [...] I capi Ds hanno perso il contatto con la realtà. Non hanno voluto fare le primarie, temevano si ripetesse la storia di Vendola; e non hanno capito che l’ira dei tarantini era al colmo, la gente in città ha vissuto come un’onta il fatto che non le sia stata data la possibilità di scegliere il candidato”. Altro capolavoro dei neo-democrat. ”E così sono dovuto tornare alla politica, ora che contavo di dedicarmi solo all’ospedale e ai miei studi... la mia storia è ricominciata”. [...] ti visita senza farti pagare se non hai i soldi, uno che ha costruito un ospedale in Africa, dov’è andato nel ”73, per tre anni. ”Tornato in Italia andai in Emilia, a Ferrara e poi Bologna, dove mi trovai nel pieno del ”77”. Da quale parte inutile dirlo: quella di Zangheri e, soprattutto, di Enrico Berlinguer. ”Sassi non ne tirai mai. Feci anch’io qualche pensiero cattivo, questo sì... ma mai messo in pratica”. Non perché buono di cuore, non solo; perché prudente. ATaranto tutti tranne i Ds - dai comunisti italiani ai mastelliani ai socialisti - sembrano volergli bene. Alcuni però sono dei volponi della politica locale che sperano di mangiarselo vivo. [...] quando il braccio destro di Cito, Gaetano De Cosmo, tornò in consiglio comunale dopo esser stato dentro con accuse gravi, Ippazio lo salutò con buffetto [...] ”Nel mio lavoro non so cosa fanno le persone, non faccio differenza se dietro la mia porta di medico c’è il ricco o il povero, il magistrato o il detenuto”. [...]» (Jacopo Iacoboni, ”La Stampa” 30/5/2007).