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 2007  aprile 26 Giovedì calendario

Robbins Tom

• Blowing Rock (Stati Uniti) 22 luglio 1936. Scrittore. «[...] In tutti questi anni e in tutti questi libri non c’è stato un minuto di noia. [...] tutti i suoi otto romanzi sono stati dei bestseller (tradotti in Italia da Hilia Brinis) [...] un linguaggio sempre nuovo e delle storie sempre imprevedibili. impossibile avere uno dei suoi libri in casa e non precipitarsi a leggerlo, com’è successo a Elvis Presley in quella sua ultima notte, quando è stato trovato ormai morto sul pavimento del bagno con accanto una copia di Another Roadside Attraction (Uno zoo lungo la strada), il primo romanzo di Tom Robbins pubblicato nel 1971. Tom Robbins è nato [...] a Blowing Rock, nel North Carolina, e a cinque anni si è trasferito in Virginia. Ma Tom Robbins non vuole considerarsi un uomo del Sud: gli piace dire che ha viaggiato in tutto il mondo, ha studiato e ha assorbito filosofie e costumi dell’Asia e che la sua visione del mondo non è diversa da quella di Franz Kafka, ma che, a differenza di Franz Kafka, non permette al mondo di renderlo infelice: per riuscirci cerca di mescolare fantasia e spiritualità, sessualità e poesia, e humour (forse soprattutto humour). La sua vita di hippy peripatetico è cominciata quando è stato cacciato dall’università e per una decina d’anni ha vissuto girando in autostop finché ha tentato di fare il poeta al Greenwich Village; un tentativo troncato dall’Air Force che lo ha spedito in Corea, dove si è specializzato nel mercato nero di sigarette, saponette e dentifrici che, ha detto in una intervista, finivano per la maggior parte in Cina Rossa. Al ritorno in patria, ”dopo aver rifornito per tredici mesi Mao Zedong del dentifricio Colgate”, ha lavorato per alcuni giornali finché, nel 1962, si è stabilito a Seattle. Da quei primi anni Sessanta Tom Robbins ha pubblicato regolarmente dei brevi pezzi su Esquire e Playboy, sul New York Times ealtrove, che sono stati raccolti in [...] Le anatre selvatiche volano al contrario. I testi sono brevi e si concentrano in cinque articoli di viaggio (per esempio ”Il canyon delle vagine” e ”Il giorno in cui la terra vomitò facoceri” che vede Tom Robbins attraversare un grande parco in Tanzania); in venti tributi a celebrità più o meno tali (dai Doors all’infermiera Duffy, da Leonard Cohen all’uomo che ha diffuso la catena di hamburger McDonald’s, da Diane Keaton a Thomas Pynchon); in racconti, poesie, parole per musica, riflessioni e critiche più quindici risposte ai lettori. In tutto i testi sono sessantotto. Tom Robbins ama le parole, le contorce, le trasforma e le combina in modi che nessuno ha mai pensato di fare prima. [...] Qualcuno ha detto che la sua parlata è smorta, il suo passo tormentosamente lento e la sua presentazione manca di dinamica vocale, ma a me piace ricordare che Tom Robbins si definisce un ”romantico edonista zen” e ”un cane randagio nelle sale da banchetto della cultura”. [...] I libri di Tom Robbins sono libri deliziosi, uno più divertente dell’altro. Negli anni sono diventati sempre più raffinati e quello che a suo tempo era un po’ esagerato, con quell’idea di Gesù Cristo mummificato, è diventato un trionfo di fantasia da ragazzo. In generale tutte le fantasie dei suoi libri sono diventate esempio di come si può sorridere piuttosto che ridere, più o meno come si può sorridere immaginando un uomo non più giovane ma sempre capace di controllare con eleganza le situazioni più incredibili. [...]» (Fernanda Pivano, ”Corriere della Sera” 26/4/2007).