Gian Antonio Stella Corriere della Sera, 25/04/2002, 25 aprile 2002
«...Quanto ha preso, tra gli operai, il razzista Jean-Marie? Boh... Una prima risposta l’ha data ”Liberation”, con un sondaggio che lo stesso quotidiano di Rifondazione ha ieri ripreso
«...Quanto ha preso, tra gli operai, il razzista Jean-Marie? Boh... Una prima risposta l’ha data ”Liberation”, con un sondaggio che lo stesso quotidiano di Rifondazione ha ieri ripreso. Tra le tute blu francesi il Fronte Nazionale raccoglie un quarto dei suoi voti (il 26,1 per cento), Lotta Operaia un decimo (il 9,9) e la Lega Comunista Rivoluzionaria un trentesimo: il 3,2. Tema: perché l’elettorato popolare va a destra? Risposta rifondarola: perché la sinistra è poco di sinistra. Elementare, Cipputì. Uno studio di Michele Corsi sui partiti europei dell’estrema destra pubblicato sul sito ”Reds”, da prendere con le pinze come buona parte del mondo Internet, disegna un quadro ancora più fosco: «In Danimarca il Fremskridtsparti (Frdp) dal ’94 ha superato i socialdemocratici nel consenso tra gli operai (...) In Norvegia già nell’89 metà degli elettori del Fremskrittsparti (Frdp) apparteneva alla classe operaia e dal 1995 la quota dei suoi elettori operai ha superato quella del partito laburista. In Svezia l’elettorato operaio della Ny Demokrati (Nyd) raggiunge il 43 per cento (...) In Austria il Fp di Haider è passato dal 4 per cento di voto operaio nel ’79 al 21 del ’90 al 47 del ’99 (...) Quanto alla Francia una ricerca del ’97 stabiliva che più del 50 per cento dei sostenitori di Le Pen si collocavano negli ultimi due di una scala sociale formata da dieci gradini»...» (Gian Antonio Stella)