Al Bano con Roberto Allegri, la mia vita, Mondadori, 2006, 246 pagine, 16 euro., 20 febbraio 2007
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BIOGRAFIA DI ALBANO
Asina. Nasce il 20 maggio 1943 a Cellino San Marco, Brindisi, da Carmelo Carrisi e Jolanda Ottino, uniti in matrimonio contro la volontà dei rispettivi genitori, violata ricorrendo alla fusciuta, ”fuga d’amore”. Quando nasce, il padre è appena partito per il fronte d’Albania e per lettera scrive alla moglie di battezzarlo ”Albano” ("Sarà la nostra fortuna"). Alla sua nascita la madre perde il latte, e per nutrirlo ricorre al latte d’asina (duecento grammi al giorno). "L’asina divenne la mia ”seconda mamma” […] Chissà, forse è per questo motivo che ancora oggi tengo degli asini nella mia casa, in ampi recinti foderati di fieno. La sera passeggio fino al limitare del bosco che protegge il mio mondo e rimango ad osservare il lento masticare degli asini, il loro tuffare il muso nel foraggio. Metto i miei occhi nei loro, grandi e luminosi, e vi scorgo un antico bagliore che agita qualcosa di me, qualcosa che sta sul fondo".
Lettere. Analfabeta, il padre impara a scrivere sotto le armi per poter scrivere lettere d’amore alla moglie e renderla partecipe dell’inverno gelido patito tra le montagne di Kalibaki. Ricevendole donna Jolanda, per condividere le sue sofferenze fisiche, incomincia a dormire senza coperte, rispondendogli: "Non posso condividere con te la quotidianità, ma almeno divido questo freddo feroce". I due si riuniscono nel 1945, alla fine della guerra, e fanno il secondo e ultimo figlio nel 1947, Franco.
Riti. Ha tre anni la sera in cui il nonno paterno, Angelo Carrisi, lo prende in braccio per portarlo in osteria e gli fa bere vino. "Per il vecchio si era trattato di una specie di rito".
Terra. Fin da piccolo aiuta il padre nei campi, e quando inizia a frequentare la scuola dell’obbligo, finiti i compiti, e fin dal mattino, di domenica e alle feste comandate, va a lavorare la terra. Con dolore della madre, che lo vuole professore. Durante i lavori in campagna Albano canta insieme ai contadini e spicca subito per la sua voce, finché a undici anni entra a far parte del coro del paese, e da allora è chiamato a cantare nelle feste paesane, ai banchetti nuziali, alle sagre dei patroni dei paesi vicini, in cambio di caramelle, fette di torta, bicchieri di vino. La prima chitarra se la compra vendendo poesie d’amore e disegni, che al suo paese si usava infilare sotto la porta dell’innamorata per la ricorrenza del primo aprile. La prima canzone la compone a tredici anni.
Ambizioni. Bocciato al secondo anno delle Magistrali, Albano abbandona gli studi. Il padre non aspettava altro per occuparlo a tempo pieno in campagna, ignaro delle ambizioni del figlio. "Non mi importava più nulla della scuola, dei voti, della pagella. Volevo fare il cantante, e solo questo contava. Volevo fare il cantante per andarmene, per abbandonare l’atmosfera rarefatta e stantia che mi circondava".
Partenza.Parte per Milano il 7 maggio 1961, due settimane prima di compiere diciotto anni, carico di scorte alimentari, ma senza soldi: "Volevo farcela da solo, da uomo. Avevo messo da parte diecimila lire e con quelle comprai il biglietto del treno. Mi rimasero quattromilatrecento lire".
Ananas. Grazie a un compaesano trova lavoro in un cantiere a Milano come imbianchino, e per dormire occupa abusivamente una delle stanze a piano terra del palazzo in costruzione. Col primo salario va al supermercato a fare scorta di carne in scatola, ma per spendere meno compra scatolette con la scritta ”ananas”, credendo che si tratti una marca. "E fu così che per una settimana mangiai pane e ananas".
Provini. Non trovando il tempo per chiedere un’audizione, incide un 45 giri e consegna il provino a diverse case discografiche, ma senza risultato. Dopo un mese di manovalanza nel cantiere trova lavoro come cameriere successivamente in tre locali, finché non è assunto come operaio alla Innocenti, catena di montaggio della Mini Minor e si iscrive a un corso serale per ottenere il diploma di contabile. Quasi tutti i soldi che guadagna li manda a casa a Cellino (ma ai suoi ha raccontato di essere stato assunto dal comune di Milano).
Coppe. In officina trova il tempo per cantare e partecipa a tutti i piccoli festival. Vince il terzo premio al concorso ”Voci nuove” ("Una coppa che ancora oggi conservo nel mio studio").
Svolte. Fa un provino per entrare nel Clan Celentano e ottiene il primo contratto discografico con la Fantasy, etichetta gestita dal fratello di Adriano, Sandro, insieme al maestro Pino Massara. Una sua canzone, Io di notte, è incisa da una giovane artista, Roberta Mazzoni.
Al Bano. Per un po’ di tempo conduce una doppia vita: di giorno come operaio, alla Innocenti, di sera con il Clan, nei teatrini del Nord Italia. Finché non è messo in cassa integrazione e lavora solo metà settimana, passando il resto del tempo nella sede del Clan. Nel 1964, dopo aver dato prova a Pino Massara di saper cantare in americano una canzone di Gene Pitney e un blues dei Temptation, ottiene di incidere il suo primo disco, cantando le due canzoni in versione italiana. "Ero il primo cantante italiano che cantava il blues". Con questo disco Albano diventa ”Al Bano” (che su un manifesto appeso nella casa discografica diventa ”Al Bagno”, grazie all’aggiunta in pennarello da parte di ignoti). Il primo concerto come solista, è al Vigorelli di Milano, davanti a ventimila persone (Al Bano vomita prima di salire sul palco).
Celentano. Nel Clan Celentano rimane due anni, durante i quali gli capita solo di incrociare Adriano. "Al massimo lo ”sfioravo” sul palcoscenico, ma da lui non ho mai ricevuto una parola o uno sguardo diretto. Credo che non sapesse nemmeno che esistevo e che facevo parte del suo gruppo". Non gli ha mai parlato neanche dopo, tuttavia lo considera uno dei suoi maestri.
Solista. Un bel giorno Pino Massara lo convoca nel suo ufficio per dirgli che è giunta l’ora di iniziare una carriera da solo e gli fa firmare un contratto con la Emi di tre anni. Per lanciarlo lo fa partecipare al Festival delle Rose, dove si classifica secondo, ma ottiene il riconoscimento dai giornali come rivelazione della manifestazione. Incide il secondo disco, La compagnia del la la, di scarso successo, e un terzo, in cui ripropone Io di notte, con arrangiamento moderno, stile blues, che vende moltissime copie. La popolarità arriva con la partecipazione al programma Settevoci, condotto da Pippo Baudo. Per l’occasione indossa il suo abito migliore, ma l’effetto è quello di un impiegato, e Massara e Baudo gli fanno comprare un abito di foggia ottocentesca in via della Spiga, a credito sui suoi futuri diritti d’autore. Finalmente abbandona la montatura degli occhiali, nera e pesante, per una più leggera. "Sono gli occhiali che porto ancora oggi. Hanno subito diverse riparazioni, sostituzioni di alcuni pezzi, ma la montatura è sempre la stessa". Per quattro settimane rimane campione di Settevoci, finché non finisce il repertorio.
Nel Sole. Alla fine del 1967 incide Nel Sole. "E da quel momento sono sempre stato identificato con le note di quella canzone". La musica è il risultato di due brani composti da lui medesimo, rimaneggiati da Massara, che incarica Vito Pallavicini di scrivere il testo. Conquista i primi posti nelle classifiche dei dischi più venduti e, dato il successo, la EMI diffonde la canzone anche all’estero. "In poco tempo raggiunsi una notorietà internazionale". Con un milione di copie vendute vince il suo primo Disco d’Oro. "Io, dopo anni di sogni fatti a Cellino e sei anni di dura gavetta a Milano, avevo raggiunto all’improvviso il traguardo ed ero entrato in un periodo di strabiliante fortuna". Intanto il suo cachet è salito a duecentomila lire. Il primo assegno per i diritti del disco, per un ammontare di otto milioni di lire, lo gira subito al padre senza neanche cambiarlo.
Fanatismo. "Davanti ai miei occhi si presentava il fanatismo vero e proprio. E arrivava a eccessi impensabili. Certe volte le ammiratrici riuscivano perfino a entrare negli alberghi dove alloggiavo, a infilarsi nella mia camera, a nascondersi sotto il letto". Al Bano riceve montagne di lettere da parte di ammiratrici, che gli offrono perfino la propria verginità, ma la madre da Cellino lo mette in guardia: "Attento figghiu mia, a Milano le fimmine suntu quasi tutte zoccule!".
Rolling Stones. Dopo il successo de Il Sole, è ingaggiato dall’impresario italiano dei Rolling Stones, mister Fournier, per cantare nella prima parte dello spettacolo della band durante il loro tour, in quattro città, Bologna, Roma, Genova e Milano. "Se devo essere sincero, non amavo molto i Rolling Stones. Preferivo i Beatles o i Beach Boys, ma l’occasione era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire". Nel concerto di Roma accade che a fine spettacolo Renzo Arbore, Gianni Boncompagni, Adriano Mazzoletti e Gina Lollobrigida, in prima fila tra il pubblico, lo avvicinino. "Il fatto che fossero venuti per congratularsi con me in modo pubblico, in quella particolare occasione, significava che lo volevano far sapere, che la loro ammirazione era autentica. E per me fu un’immensa soddisfazione".
Attore. Dalla canzone Nel Sole, nasce un film, con lo stesso titolo, distribuito dalla Titanus, che vede Al Bano attore protagonista in una storia che rispecchia la sua vita: "Mi fecero fare il cameriere, lo studente, il cantante: una vicenda ”sentimental-divertente” tutto sommato simpatica". Negli anni seguenti gira altri sette film: L’oro nel mondo, Il ragazzo che sorride, Pensando a te, Il suo nome è donna Rosa, Mezzanotte d’amore, Angeli senza paradiso, Champagne in paradiso.
Sanremo. Dopo aver vinto tutti i concorsi di musica leggera nazionali del 1967, partecipa al Festival di Sanremo del 1968, con la canzone La siepe, i pronostici lo danno per vincitore, ma si classifica al nono posto, pur ricevendo il premio Tenco. Entra in crisi per qualche mese, finché non incide la sigla della trasmissione televisiva Europa Giovani, cantando Il ragazzo che sorride, del compositore Mikis Theodorakis, famoso per la colonna sonora di Zorba il Greco, e per il suo impegno politico contro il regime dei Colonnelli. Subito dopo incide Pensando a te, con cui vince Disco per l’estate, e Mattino, adattamento in chiave moderna della Mattinata di Leoncavallo (" stata la mia prima incursione nel mondo della lirica"). Con Mattino si classifica al terzo posto di Canzonissima, edizione 1969, dopo Gianni Morandi e Claudio Villa. Visto il successo la incide anche in tedesco, francese e spagnolo e parte per una tournée in Persia, nel corso della quale si esibisce nella corte dello Scià.
Romina. "Tutte le persone che hanno seguito la mia carriera sanno che nel 1970 mi sono sposato… A questo punto del mio racconto, quindi, molti si aspetteranno che affronti il tema della mia vita privata e racconti come ho conosciuto mia moglie, come è nato il nostro amore e cose del genere. Non lo faccio. Lascio la pagina bianca. Riempitela come volete: io non me la sento".
Curtiprizzi. A Romina la Puglia ricorda la California e insieme decidono dimetter su famiglia a Cellino: "Creare un’oasi nella campagna pugliese dove ero cresciuto mi sembrava l’ennesimo coronamento di un sogno oltre che una logica prosecuzione: avrei dato alla mia famiglia le emozioni e i valori legati alla Natura con i quali mi ero formato". "Dal nulla", cioè da una antica masseria, Al Bano crea una reggia nella zona chiamata ”Curtiprizzi”, ”corte di pietre”. "L’amore ti rende pazzo. E io volevo far vedere alla mia donna che ero in grado di fare qualsiasi cosa". Purtroppo nello stesso periodo il suo commercialista butta via tutte le ricevute relative alle spese della sua attività, e Al Bano si trova in difficoltà economiche: "Dovevo pagare centocinquanta milioni al fisco e non avevo una lira perché ciò che guadagnavo mi serviva a malapena a pagare i lavori della casa". Per rientrare nelle spese adatta ad appartamenti le stalle della masseria e le affitta agli amici e agli ufficiali americani della base NATO di San Vito dei Normanni, a pochi chilometri da Brindisi.
NATO. Iscrive i figli nelle scuole della base NATO: "Ogni mattina arrivava il pulmino dalla base e anche il tragitto era in realtà sicuro. Come ero certo che i bambini dentro la base militare erano protetti. La mia villa e il villaggio che vi avevo costruito intorno era una via di mezzo tra Italia e America. Come un mondo a parte". Finisce tutto quando il presidente Clinton chiude la base di San Vito: "Sono andati via e con loro se ne è andata anche Romina. Gli anni Novanta sono stati gli anni dei cambiamenti, veloci e tragici".
Soddisfazioni. Attualmente Al Bano ha un’azienda agricola, le Tenute Albano Carrisi, centotrenta ettari di terreno, in cui produce e duecentocinquantamila bottiglie e quindicimila bottiglie d’olio all’anno, ma economicamente non è ancora riuscito ad andare in pareggio. "Ma la soddisfazione più grande viene dal fatto che, con tutte queste iniziative, ho dato lavoro e benessere a centinaia di persone… Oggi Cellino San Marco è famoso in tutto il mondo. E la Puglia è una delle regioni più note d’Italia. Non penso di esagerare se dico che, in buona parte, tanta notorietà forse l’ho procurata io.".
Estero. Dal 1972 al 1981 la carriera di cantante di Al Bano si interrompe, asseritamente per l’impossibilità di comparire in televisione: "Rifiutando di prendere una precisa posizione politica nei confronti di un partito che aveva un peso determinante nel mondo dello spettacolo, avevo decretato la mia morte artistica". Dopo otto anni di collaborazione lo scarica anche la EMI, e
Al Bano fonda la Libra, piccola etichetta discografica per le sue canzoni e quelle di Romina Power. In quel periodo ne approfitta per intensificare le sue presenze all’estero: "Grazie soprattutto alla Spagna, alla Francia, alla Germania, al Sud America, agli Stati Uniti, al Canada e all’Australia, io sono sopravvissuto". In Francia vende settecentomila copie de Prima notte d’amore e rimane ai primi posti nella Hit Parade per due mesi ("credo che in Italia nessuno l’abbi amai ascoltata").
Matador. "In Spagna ero un idolo. Quando cantavo, dovevano chiudere i locali dove mi esibivo perché non entrava più una mosca. In alcune canzoni i mi mettevo in gioco e volevo vedere se riuscivo a fare come fa il matador col toro, volevo vedere se riuscivo a prendere il ”mi” sulle righe. E il pubblico poi esplodeva. ”Olè! Torero!” mi chiamavano, e per loro era il massimo del complimento".
Nel 1978 finalmente Romina è ingaggiata dalla RAI per la trasmissione My sweet Lord, sottotitolo Quando l’uomo ritrova Dio nelle canzoni di ogni giorno, e per l’edizione dell’81 di Fantastico, in cui compare anche Al Bano, cantando Sharazan e Prima notte d’amore. "Dopo quasi sette anni, tornavo a cantare in tv. Fui presentato da Romina e cantammo insieme… Erano bastate quelle due sole apparizioni televisive per cancellare anni di silenzio". Nasce la coppia canora Al Bano e Romina Power.
Felicità. Nel 1982 Al Bano e Romina partecipano al Festival di Sanremo con Felicità. Con questa canzone Al Bano vuole dare il segno della fine del Terrorismo: "Era il mio modo di gridare: ora parliamo della cultura della semplicità". Per vincere Sanremo la coppia deve aspettare il 1984, con Ci sarà. Nell’87 arrivano terzi con Nostalgia canaglia, nell’89 di nuovo terzi con Cara terra mia, e nel 1991 entrano in finale con Oggi sposi.
Battesimi. Madre Teresa di Calcutta fa da madrina alla terzogenita di Al Bano e Romina, Cristel, chiamata così perché nasce il giorno di Natale del 1985. Le foto scattate per l’occasione sono pubblicate sui giornali di tutto il mondo e il ricavato va a Madre Teresa.
Fede. "Io credo in Dio. Profondamente. E non l’ho mai nascosto. Anzi quando mi si è presentata l’occasione, ho sempre testimoniato la fierezza di questa mia fede… raramente ho avuto dubbi sulla religione. Solo lì ho potuto sempre trovare una risposta ai miei problemi, soprattutto nei momenti più duri". Il suo luogo di pellegrinaggio preferito è Santiago de Compostela, dove è andato almeno una trentina di volte. Con Giovanni Paolo II ha ottenuto un’udienza privata nel 1985, grazie all’intermediazione di Don Charles Vella, monsignore di Malta e suo grande amico. In presenza del pontefice tiene anche un concerto in Brasile, nel 1997, in cui gli da del tu cantando il verso "Nel Blu dipinto di blu, felice di stare quaggiù", e rivolgendosi a lui nel finale "Con te!" ("E lui mi ha fatto un sorriso"). "Quella è stata l’ultima cosa che ho fatto insieme a Romina".
Ylenia. La più grande tragedia di Al Bano, la perdita della primogenita Ylenia, classe 1970, nata sotto cattivi auspici (per sottrarla ai fotografi in ospedale, subito dopo il parto, la fanno passare dalla camera mortuaria). Cresciuta con i coetanei americani della base NATO, Ylenia matura un’avversità per il padre ("Mia figlia stava prendendo una certa distanza da me. E lo faceva perché ero italiano"). Grande viaggiatrice fin dall’età di quattordici anni, la situazione sfugge piano piano di mano ai genitori, che rimangono allibiti quando scoprono che la figlia fuma marijuana. Ha ventitré anni quando sparisce, ultime tracce la registrazione in un albergo di New Orleans (dove condivideva la stanza con un certo Masakela), e la testimonianza di un guardiano del parco del Mississipi, che dice di averla vista sulla riva del fiume in una zona vietata al pubblico e di averla invitata a spostarsi, al che lei avrebbe risposto: "Io appartengo alle acque". Il sospetto di Al Bano è che la figlia fosse tossicodipendente.
Ambasciatore. Nel 1997, su proposta di Pino Arlacchi, Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Vienna per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, diventa ”ambasciatore contro la droga” per conto dell’Onu.
Separazione. Dopo la scomparsa di Ylenia, nel 1999 si separa da Romina Power. "Già dall’89 il nostro rapporto andava male. Ma io ho provato in tutti i modi a salvare il matrimonio… Dissi ai giornali: ”Nessuno può immaginare quanto siamo stati felici per ventisei anni". Insieme hanno avuto quattro figli: Ylkenia, Yari, Cristel e Romina junior.
Lecciso. "Loredana Lecciso è la madre dei miei ultimi due figli, Jasmine e Albano junior… Ma, come per il capitolo di Romina, preferisco lasciare la pagina bianca".
Reality. Nel 2005 partecipa, insieme alla figlia Romina, a L’isola dei famosi. Motivazioni: la prescrizione del medico di prendersi due mesi di riposo per guarire le corde vocali da un ematoma, l’entrata economica, ma soprattutto "il desiderio di rivivere una stagione meravigliosa della mia vita, l’infanzia". Alla fine del reality ha perso dieci chili.
Orientamento. " questo ciò che conta di più nella vita. Mantenere l’orientamento. Nella mia vita ho avuto di tutto e di più.… Ho inciso innumerevoli dischi, ho ottenuto successi strepitosi: undici festival di Sanremo, con una vittoria e un secondo posto, due volte terzo, e sempre piazzato bene in finale; ho vinto ventisei dischi d’oro, otto dischi di platino. Ma per fortuna, sono rimasto sempre l’Albano di Cellino San Marco, nel senso che gli onori, i trionfi, non hanno mai cambiato il senso della mia vita".
Sogni. "Oggi che ho realizzato quasi tutti i miei sogni di ”carriera”, me ne resta uno: cantare insieme a Gianni Morandi e a Massimo Ranieri […] In comune abbiamole umili origini: abbiamo vissuto la stessa storia. Anche se una, la mia, appartiene al profondo Sud, un’altra, quella di Ranieri, al Centro-Sud, e quella di Morandi al Nord".