Varie, 13 febbraio 2007
Tags : Kaspar Capparoni
CAPPARONI Kaspar Roma 1 agosto 1964. Attore. Teatrale (ha recitato anche con Valeria Marini in Nata ieri), televisivo (era l’anestesista Max in Incantesimo IV, Giulio Drago in Elisa di Rivombrosa) e di cinema (Phenomena, Belli freschi, Giallo Parma) • Noto al grande pubblico anche per un episodio avvenuto domenica 9 febbraio 2003: protagonista di Metti, una sera a cena, la commedia di Giuseppe Patroni Griffi (27 febbraio 1921-15 dicembre 2005), dopo pranzo litigò con la moglie, la picchiò e la chiuse in casa presentandosi puntuale in teatro per la pomeridiana delle 17, come niente fosse
CAPPARONI Kaspar Roma 1 agosto 1964. Attore. Teatrale (ha recitato anche con Valeria Marini in Nata ieri), televisivo (era l’anestesista Max in Incantesimo IV, Giulio Drago in Elisa di Rivombrosa) e di cinema (Phenomena, Belli freschi, Giallo Parma) • Noto al grande pubblico anche per un episodio avvenuto domenica 9 febbraio 2003: protagonista di Metti, una sera a cena, la commedia di Giuseppe Patroni Griffi (27 febbraio 1921-15 dicembre 2005), dopo pranzo litigò con la moglie, la picchiò e la chiuse in casa presentandosi puntuale in teatro per la pomeridiana delle 17, come niente fosse. Primo atto, secondo atto, applausi: era in camerino a struccarsi quando i carabinieri andarono ad arrestarlo • «Colpa di un telefonino lasciato incustodito, quello di Kaspar (che ha esordito in teatro con Sei personaggi in cerca d’autore sempre diretto da Patroni Griffi di cui è diventato uno degli attori preferiti). Su cui sono arrivati degli sms compromettenti. Che non ha letto lui, ma la moglie tunisina, già sospettosa di suo. Perchè Capparoni, biondo e aitante (per il Romeo e Giulietta di Patroni Griffi, recitò nudo, e in più fa parte della Nazionale di calcio attori), non piace soltanto a lei. La signora è esplosa in una scena di gelosia. A cui il marito ha reagito prima con urla, poi con schiaffoni e, pare, qualche pugno. Al culmine della lite le avrebbe puntato un coltello alla gola. Dopo di che, ligio all’impegno di lavoro, è uscito per andare all’Eliseo dando una doppia mandata alla porta di casa, un appartamento in via Canton 49, al quartiere Torrino. Portandosi dietro la figlioletta di 10 anni che, se non ha visto, ha di certo sentito la rissa domestica. La moglie di Capparoni, senza chiavi, è rimasta prigioniera con l’altro bimbo, di appena un anno. Senza poter uscire, a meno di non voler aspettare il ritorno dell’attore. Ha chiamato i carabinieri della compagnia Roma Eur, i pompieri hanno sfondato la porta. All’ospedale Sant’Eugenio le hanno medicato le contusioni al volto e alle mani, con una prognosi di 10 giorni. Non era nemmeno la prima volta: già in passato (non lontano, si parla dello scorso dicembre) la signora Capparoni aveva messo per iscritto davanti ai carabinieri altri maltrattamenti ricevuti. E i vicini confermano. Quel matrimonio (che dura comunque da 10 anni) è sempre stato burrascoso. Così, alle 19.30, a sipario calato, i militari si sono presentati dietro le quinte dell’Eliseo e per Kaspar il dopo-teatro è proseguito in caserma» (Giovanna Cavalli, ”Corriere della Sera” 11/2/2003) • Uscito dal carcere dopo due giorni, respinse le accuse: «Ma va, Achraf è tunisina, focosa, voleva farmi un dispetto e non si è resa conto delle conseguenze, si è pentita […] Bugie. Io non l’ho toccata […] E non le ho mai puntato un coltello alla gola […] Stavamo litigando, era tardi, dovevo andare in teatro, ho preso le chiavi sbattendomi la porta alle spalle. Non mi sono ricordato che dentro non c’è più maniglia, questo è vero, lei non poteva uscire. Ma le ho gridato che avrei messo le chiavi nella cassetta della posta e mandato un amico a salvarla» (Giovanna Cavalli, ”Corriere della Sera” 12/2/2003).