il Giornale 30/7/2006, 30 luglio 2006
Il dizionario di Irene Brin. Il Giornale, 30 luglio 2006. LAVADITA Generalmente d’argento o di peltro, ma piacevole anche di cristallo, viene portato in tavola al momento del dessert e va collocato a sinistra del piatto in cui, appunto, si mangeranno frutta o dolci
Il dizionario di Irene Brin. Il Giornale, 30 luglio 2006. LAVADITA Generalmente d’argento o di peltro, ma piacevole anche di cristallo, viene portato in tavola al momento del dessert e va collocato a sinistra del piatto in cui, appunto, si mangeranno frutta o dolci. Tuttavia se si servono crostacei e se si considera che molti adorano mangiare con le mani certi gamberi, allora il lavadita va offerto subito dopo quest’operazione di cannibalesca apparenza. Si può benissimo adoprare il lavadita come coppa per fiori: basso, largo, è ideale per tenere in fresco, poniamo, le violette. Ma non si ammette che serva ad offrire una macedonia di frutta o di crema: soltanto se in vetro avrà la nostra indulgenza, perché così lavabile, perché di così controllabile pulizia.