Il Sole 24 Ore 20/08/2006, pag.31 Sylvie Coyaud, 20 agosto 2006
Poincaré. Il Sole 24 Ore 20 agosto 2006. Martedì prossimo a Madrid inizia il Congresso internazionale dei matematici e durante la cerimonia d’apertura saranno annunciati i quattro premiati con la medaglia Fields
Poincaré. Il Sole 24 Ore 20 agosto 2006. Martedì prossimo a Madrid inizia il Congresso internazionale dei matematici e durante la cerimonia d’apertura saranno annunciati i quattro premiati con la medaglia Fields. Una medaglia e basta, consegnata ogni quattro anni per decisione di un comitato di anonimi, coniata dalla Zecca canadese, 7,5 centimetri di diametro, un contenuto d’oro pari a 200 dollari del 1933, circa 8 mila euro di oggi, il volto di Archimede, il suo nome in lettere greche e l’iscrizione ”Transire suum pectus mundoque potiri”, sul retro ”Congregati ex toto orbe mathematici ob scripta insignia tribuere” e sull’ orlo il nome del vincitore che al 1. gennaio non avesse compiuto quarant’ anni. Gira con insistenza il nome di Grigori Perelman detto Grisha, nato il 12 giugno 1966 e autore di un ”abbozzo di una prova eclettica” della congettura di Poincaré in cui elabora i lavori di Richard Hamilton. La congettura si può esprimere all’incirca così: ”se un oggetto trimensionale dato ha le proprietà (compattezza, connettività semplice, assenza di bordi ecc.) di una sfera, non può che essere la deformazione di una sfera”. Tra le soluzioni proposte per sfere in varie dimensioni, quelle di Stephen Smale e di Michael Freedman sono state giudicate abbastanza feconde da meritare una medaglia Fields nel 1966 e nel 1986 anche se poi sono risultate sbagliate. L’abbozzo di Perelman, in cui la congettura diventa un caso particolare di una geometrizzazione ben più ampia, regge tuttora dopo che tre coppie di matematici l’hanno controllato riga per riga e ne hanno esplicitato le scorciatoie. Così sul New York Times del 15 agosto scorso Dennis Overbye poteva scrivere che ”c’è una sensazione crescente, un cauto ottimismo, che sia stata finalmente raggiunta una pietra miliare non solo in matematica, ma nel pensiero umano”. La congettura fa parte dei ”problemi del millennio” e per la sua soluzione l ’Istituto Clay regala un milione di dollari a condizione di rispettare le regole: pubblicare su una rivista ”peer-reviewed” e sopravvivere a due anni di esami critici da parte dei colleghi. Perelman ha infranto la prima, mettendo il suo abbozzo on-line nel 2002, ma è probabile che il Clay decida di premiarlo ugualmente, insieme a Richard Hamilton, il matematico americano che aveva sviluppato alcuni fondamenti della dimostrazione e che potrebbe ricevere il milione intero. Infatti Grisha è scomparso. Nell’aprile del 2003, usava ancora l’email, ha accettato l’invito del Massachusetts Institute of Technology e dell’università statale di New York a Stony Brook, passando ogni volta una settima a spiegarsi e discutere con i colleghi. Tra questi, la giovane e brillante Christina Sormani che ha messo sul web gli appunti presi a Stony Brook, preceduti dal commento: ”La congettura di Poincaré dice: avete un blob alieno che riesce a sgusciare fuori dal cappio che gli stringete attorno? Allora quel blob è un pallone deforme. Perelman e Hamilton l’hanno provato scottando il blob, facendolo cantare, stirandolo come mozzarella calda e tagliandolo in milioni di pezzi. In breve, il blob non è una ciambella che si può far dondolare da una corda infilata nel buco.” Tormentato dai giornalisti che lo braccavano, Perelman è ripartito per la Russia, s’è dimesso dall’Istituto Steklov di San Pietroburgo e ha chiesto di non essere più disturbato, per favore, perché ormai si occupava d’altro. Da allora non risponde alla posta elettronica o su carta, nemmeno se si tratta dell’invito ufficiale alla conferenza di Madrid, non ha più una casa, quanto al telefono pare che non l’avesse neanche prima. C’è la ”sensazione crescente” che se la medaglia Fields gli sarà assegnata, la ignorerà. L’ultima che ha ritirato è stata quella d’oro vinta a 16 anni, con il massimo punteggio, alle Olimpiadi della matematica. Invece ha rifiutato il premio della Società europea di matematica, che ricompensava la sua dismostrazione del teorema di Soul nel 1994. E’ timido, e l’idea di partecipare alla cerimonia lo terrorizzava, hanno detto all’epoca i suoi amici del Steklov. Oggi dicono che si sia ritirato nella foresta a raccogliere funghi. La battuta allude al suo pacifismo e a Alexander Grothendieck, altro caso di matematico russo tutto genio e sregolatezza scomparso dopo una bella carriera in Francia tra il 1948 e il 1988. Dal 1991 in una valle dell’Alvernia (pare) pratica ”l’ecologia profonda” in comunione con la natura e con Dio la cui esistenza ha dimostrato in base al realismo dei propri sogni in ”La clef des songes”. Già scomparso negli anni Settanta lo avevano ritrovato che insegnava geometria algebrica ai ragazzini nella foresta vietnamita; era la sua protesta contro la guerra. Sylvie Coyaud