Varie, 18 agosto 2006
Tags : Arturo Maffei
Maffei Arturo
• Viareggio (Lucca) 9 novembre 1909, Torre del Lago (Lucca) 17 agosto 2006. Saltatore in lungo • «Fu il primo lunghista azzurro di classe europea e mondiale. Agonista eccelso, emerse agli assoluti del 1930, a Udine. Aveva un personale di 6.70, salì a 7.05, sorprendendo Virgilio Tommasi, a lungo il numero 1 italiano della specialità. Firenze era allora il centro di gravità della nostra atletica, soprattutto perché città di residenza del marchese Luigi Ridolfi, allora presidente della Fidal, che lo ingaggiò come portiere alla Fiorentina (ma Maffei non giocò mai) e lo ospitò a lungo nella sua villa di Verrazzano, permettendogli di concentrarsi sull’atletica, allora privilegio per pochi. Maffei assurse all’alta classe europea nel 1936, l’anno dei Giochi di Berlino. Andò a quell’appuntamento come recordman italiano con 7.50. A Berlino però Maffei assurse a una nuova dimensione. Nella gara vinta da Jesse Owens con 8.06 davanti al tedesco Long (7.87), finì quarto con 7.73, a un solo cm dal giapponese Tajima. Spirava un vento oltre i 2 m/s ma la regola approvata dalla Iaaf proprio nel ’36 fu applicata solo retroattivamente. Pur con conoscenze assai limitate dell’inglese, seppe ottenere gli autografi di tutti i componenti la squadra USA, a cominciare dal suo idolo Owens! E li custodiva con fervore. Fra l’altro smentiva la versione diffusa nel dopoguerra sul mancato incontro fra il Führer e Owens. Messo alle strette dal presidente del Cio Baillet-Latour, il cancelliere tedesco aveva deciso fin dalla sera prima di astenersi dal rito della stretta di mano ai vincitori. Nelle stagioni successive l’italiano lottò ad armi pari con i tedeschi Long e Leichum per la supremazia europea. Nel ’38 vinse il prestigioso titolo della AAA inglese (7.52) e ai campionati europei, a Parigi, fu secondo con 7.61, dietro Leichum (7.65) e davanti a Long (7.56). E fino al ’40 il toscano ebbe la sua parte di successi con i suoi due rivali. Decisamente veloce sul metro dell’epoca (100 in 10”9 e 200 in 22”3). Il suo primato italiano fu definitivamente cancellato solo da Gentile nel ’68. [...]» (Roberto L. Quercetani, ”la Repubblica” 18/8/2006).