varie, 17 agosto 2006
BENEDETTO
BENEDETTO Marco Genova 26 gennaio 1945. Manager. Fu per 24 anni il braccio destro di Carlo De Benedetti al gruppo Espresso-Repubblica. Arrivato nella allora sede del settimanale in via Po a Roma nel 1984 come amministratore delegato dell’Editoriale L’Espresso e della Finegil Editoriale, dal 1992 Benedetto guidò l’intero gruppo editoriale. Carismatico e sanguigno, la sua avventura da manager iniziò quando Luca Cordero di Montezemolo gli affidò l’incarico di amministratore delegato della ”Stampa”. In precedenza, da giornalista era stato corrispondente da Genova e da Londra dell’Ansa, e capo ufficio stampa della Fiat. Consigliere d’amministrazione dell’Ansa, da ultimo si è lanciato nell’avventura del sito internet d’informazione www. blitzquotidiano.it • «[…] nasce giornalista all’Ansa, nelle sedi di Genova e Londra. Poi il salto nelle attività manageriali. Dopo un incarico alle relazioni esterne della Fiat è amministratore delegato dell’Editrice La Stampa. Dall’84 è amministratore delegato dell’editoriale L’Espresso e della Finegil, dal ”92 è alla guida di tutto il settore, Repubblica compresa. [...]» (C. Ci., ”Corriere della Sera” 5/9/2008) • «[...] soprannominato il ”mastino di Genova” [...] Ha anche litigato e di brutto, fedele alla nomea di ”mastino”, con giornalisti e comitati di redazione. [...] con ”grande fiuto ed energia”, era stato ”essenziale per le fortune del gruppo”, come ha riconosciuto Carlo Caracciolo, che il gruppo l’Espresso l’ha fondato. Difficile immaginarseli più diversi. Alto, elegante, aristocratico, un Principe appunto, il primo. Sanguigno, perfino roccioso in sella alla sua Harley Davidson, l’altro. Benedetto non sembrava certo il tipo che sarebbe potuto andar d’accordo con il Principe. Eppure. ”Lo considero da tempo, oltre che un collaboratore prezioso, un amico”, ha raccontato Caracciolo a Nello Ajello nel 2005 [...] Tanto amico, Benedetto, da acquistare un immobile accanto alla residenza romana di Caracciolo e un altro nelle vicinanze del buen retiro del Principe nella campagna romana. Insieme si sono forgiati nella ”guerra di Segrate” che oppose De Benedetti a Silvio Berlusconi nella conquista della Mondadori. Insieme sono rimasti attaccati alla carta stampata, che non sarà di moda, ma è nel cuore di entrambi [...]» (Carlo Cinelli, ”Corriere della Sera” 6/9/2008).