Guido Olimpio, Corriere della Sera 17/8/2006, pagina 6., 17 agosto 2006
Hezbollah chiede fondi segreti al ministro per risarcire i caduti. Corriere della Sera, giovedì 17 agosto Non c’è solo il nodo del disarmo nei rapporti tra Hezbollah e il governo libanese
Hezbollah chiede fondi segreti al ministro per risarcire i caduti. Corriere della Sera, giovedì 17 agosto Non c’è solo il nodo del disarmo nei rapporti tra Hezbollah e il governo libanese. Dietro le quinte, protetta da una robusta cortina di riserbo, potrebbe esplodere una vicenda non meno delicata. Quella del denaro. I militanti – secondo quanto riferiscono fonti locali – avrebbero chiesto all’esecutivo di stanziare in segreto grossi risarcimenti in favore delle famiglie dei guerriglieri uccisi. L’Hezbollah, che fino a oggi ha ammesso poche decine di perdite, avrebbe presentato una lista di oltre 450 nomi di uomini caduti negli scontri contro Israele. La prima mossa l’hanno compiuta alcuni deputati vicini alla resistenza, guidati da Mohammed Raad. L’uomo politico si è rivolto al ministro dell’Energia, Mohammad Fneish, chiedendo che il suo dicastero storni somme considerevoli dal budget per destinarli alle famiglie Hezbollah che hanno offerto i loro figli alla causa. Aspetto importante – e suscettibile di creare problemi interni – è che l’operazione deve essere tenuta nascosta agli altri ministri, in particolare ai responsabili dell’Economia. La questione è piuttosto sensibile. Per tre ragioni. La prima riguarda la capacità dell’Hezbollah di consolidare il suo credito guadagnato in battaglia. In queste ore i militanti promettono aiuti materiali ai libanesi vittime della guerra: ricostruire case, finanziare piccole attività. Insomma quell’attività sociale che riempie il bacino del consenso di molti movimenti islamici della regione. Una parte della spesa verrà sostenuta (forse) con l’assistenza dell’Iran. La seconda ragione investe più in generale l’intera opinione pubblica locale. Molti libanesi vedono nell’Hezbollah un simbolo di resistenza al nemico israeliano, ma non tutti sono convinti che l’avventura militare intrapresa valesse l’enorme costo pagato dal Paese. Tanto più se poi deve essere ripagata pescando nelle tasche del cittadino. Il caso potrebbe fornire munizioni allo schieramento antisiriano che ha dovuto subire le mosse dei militanti. La terza ragione concerne le perdite del movimento pro iraniano. Sono state superiori al previsto e l’abile segretario Hassan Nasrallah vuole dimostrare solidarietà tangibile ai suoi combattenti. Perché è convinto che ne avrà presto bisogno. Guido Olimpio