Varie, 16 agosto 2006
VALLA
VALLA Ondina (Trebisonda) Bologna 20 maggio 1916, L’Aquila 16 ottobre 2006. Ostacolista. Prima medaglia d’oro femminile italiana alle Olimpiadi (sugli 80 ostacoli a Berlino nel 36). «Di Berlino non dimenticherò mai la maestosità delle strutture, dell’apparato. Di Hitler ho un ricordo confuso, mi volle conoscere e stringere la mano, lo faceva con tutti i vincitori a patto che non fossero neri o ebrei, mi parlò in tedesco, non ci capii nulla. Ero sicura di vincere, anche e soprattutto per il numero che mi avevano dato, il 343: il totale fa dieci, via lo zero rimane l’uno. Ero tranquilla e convinta anche se avevo le gambe imballate, retaggio fisso delle gare tirate, e il giorno prima avevo fatto 11”6. Tesa sì, lo ero. Faceva freddo per essere in agosto, il massaggiatore Giarella ci aveva dato qualche zolletta di zucchero bagnata nel cognac. Sono partita male, ho corso di pura forza, ai 50 metri ero in linea con le prime tre, ho chiuso gli occhi e mi sono buttata sul filo. Dissero che avevo vinto in fotografia. Balle. La verità è un’altra, la verità è che la fotografia servì per far retrocedere la Testoni dal secondo al quarto posto, tanto è vero che sul podio salimmo in due, io e la tedesca Steuer; la canadese Taylor, ripescata come terza, aveva tagliato la corda non appena le avevano comunicato che si era piazzata quarta. Nel clan italiano quasi tutti tifavano per la Testoni, a cominciare dal marchese Ridolfi, presidente della Fidal, e così venne fuori la storia che io avrei vinto buttando avanti il petto che non ho, un’altra stupidaggine: le foto dimostrano che qualcosa del mio petto si vede comunque, anche se avevo su due maglie, l’azzura d’ordinanza sopra a una bianca, di fortuna» (Roberto Beccantini, ”La Stampa” 10/8/1998).