12 agosto 2006
Don Marco Agostini, 43 anni, sacerdote dell’ordine degli Oblati di San Francesco di Sales, scrive un biglietto di scuse alla madre, raggiunge il lavatoio all’ultimo piano del palazzo dove abita, sale su una sedia, lega un lenzuolo a una trave della tettoia, passa l’altro capo intorno alla gola, spinge via con i piedi la sedia, muore
Don Marco Agostini, 43 anni, sacerdote dell’ordine degli Oblati di San Francesco di Sales, scrive un biglietto di scuse alla madre, raggiunge il lavatoio all’ultimo piano del palazzo dove abita, sale su una sedia, lega un lenzuolo a una trave della tettoia, passa l’altro capo intorno alla gola, spinge via con i piedi la sedia, muore. Agostini era agli arresti domiciliari nella casa della madre da quando, ad aprile, era stato accusato di essere un pedofilo: quaranta denunce in due anni, ma secondo gli investigatori il sacerdote aveva cominciato a dar fastidio ai ragazzini già al seminario, 20 anni fa. Alla polizia i giovani avevano detto che "Er Cabbana" (così il prete si faceva chiamare, ispirandosi a una vecchia pubblicità della spiaggia di Rio de Janeiro in cui si vedeva un tizio con la sua stessa barba) li obbligava a fare certi giochi «per stare con Gesù» e li sottoponeva a «massaggi terapeutici». L’Agostini aveva provato a morire anche un mese e mezzo fa, quando aveva mandato giù una forte dose di tranquillanti, ma era stato salvato. In un palazzo al Prenestino, periferia di Roma. Venerdì 11 agosto, mattina.