Varie, 10 agosto 2006
RENGA
RENGA Francesco Udine 12 giugno 1968. Cantante. Autore. Prima con i Timoria, poi solista, nel 2005 ha vinto il Festival di Sanremo (con Angelo), nel 2001 aveva vinto il premio della critica (Raccontami). Sta con Ambra Angiolini, che gli ha dato i figli Jolanda ed Edoardo • «L’avevamo lasciato vincitore sul palco di Sanremo, con Ambra, la sua compagna, lì a due passi e in lacrime per la gioia. Era l’inizio del 2005. Con Angelo, ispirata a Yolanda, la prima figlia della coppia che all’epoca aveva un anno, Francesco Renga aveva convinto critica e pubblico e alla sua terza partecipazione al Festival aveva conquistato il podio più alto. Poi di lui non si è saputo più nulla: non un tour, non una nuova canzone, tutto il contrario di chi pensa che una vittoria al Festival rappresenti un’occasione unica, da capitalizzare al meglio. ”Ho ancora sul telefonino il video che abbiamo girato con Ambra quella notte in albergo [...] io tengo in mano il premio d’oro e dico: ”E adesso, che faccio?’. Beh, non ho fatto nulla perché per me non è cambiato niente, a parte il fatto che a Brescia ora mi riconoscono anche le vecchiette. Ho continuato a lavorare con i miei tempi. Conosco colleghi che si lasciano travolgere, che non distinguono più tra lavoro e vita reale: la cosa bella con Ambra è che tutti e due abbiamo chiaro che la nostra professione è una splendida opportunità ma la vita vera è la famiglia, i problemi di ogni giorno con i bambini. Mantenere insieme il nucleo familiare, questo è il lavoro vero”. Lontano dalle scene, Renga non è stato comunque con le mani in mano [...] il suo romanzo d’esordio intitolato Come mi viene, sorta di contraltare del suo nuovo album Ferro e cartone [...] i capitoli del libro hanno gli stessi titoli delle undici canzoni del disco. [...] ”Avevo bisogno di raccontare ciò che ho vissuto e che vivo. Sia il libro sia il disco sono autobiografici, almeno nel senso che racconto per ciò che sono le sensazioni e le paure che mi hanno attraversato in questi anni. Ci sono i miei mostri, i miei fantasmi, tutte le cose che non voglio essere e che cerco di esorcizzare. Nel romanzo sono però più libero: posso essere una donna, uno che va a puttane, un marito che abbandona tutto [...] per quanto possa essere pianificata, una paternità ti sconvolge la vita. Non puoi mai dire di essere pronto, mentiresti a te stesso e agli altri. Accanto alla gioia e ai momenti belli rimpiangi i tuoi momenti, le tue libertà. Fortunatamente Ambra capisce, interpreta senza che io dica nulla: forse è il caso che esci a bere una birra [...] Vuol sapere qual è l’immagine ideale per il matrimonio? Una grande casa con due ali e due ingressi indipendenti, uno per il marito, l’altro per la moglie. Al centro una grande cucina per la colazione insieme ai bambin [...] Non m’interessano le pantomime, offrire rappresentazioni a uso del pubblico. Vedo famiglie in cui non si vive, si recita una parte. Per me la famiglia è una crisi continua, è un lavoro. [...] Riconosco di non essere una persona sola, spesso m’immagino come una serie di tasselli governati dal caos. Ma se prima le mie contraddizioni non avevano soluzione, ora per la prima volta ho un posto in cui tornare. Ed è una fortuna, perché questo mi permette di spiccare voli ancora più in alto [...] Mi chiamò Bonolis e Angelo mi sembrò perfetta per raccontare le sensazioni che provai vedendo le immagini dello tsunami in Thailandia. Mi ritrovai a chiedermi se insegnare a pregare a Yolanda, e di quello scrissi. Dopo la vittoria non c’era motivo per riprendere il tour che avevo finito da poco. Il disco era uscito ed era andato bene. Allora tanto meglio restare a casa, a lavorare su di me e sulla mia famiglia”» (Carlo Moretti, ”la Repubblica” 2/10/2007) • «Confessa Francesco Renga [...] ”Sono un cantautore per necessità più che per virtù: se trovassi delle belle canzoni, giuste per me le canterei subito”. La sua considerazione fa subito pensare alla sua voce, prezioso e ingombrante fardello per presenza, capacità, peso specifico [...] tanto da mettere la musica in un angolo, quasi in penombra. [...] una carriera cominciata con i Timoria, segnata dal successo a Sanremo (con Angelo) [...] ”[...] secondo me l’errore che fanno molti miei colleghi è di rifarsi a stilemi che non appartengono alla nostra tradizione. I Fabri fibra all’estero non potrebbero mai funzionare. Elisa che è grande sì, a patto che capisca di essere più forte quando canta in italiano. [...]» (Marco Molendini, ”Il Messaggero” 2/10/2007).