Varie, 10 agosto 2006
PESTELLI Giorgio
PESTELLI Giorgio Torino 26 maggio 1938. Critico musicale. Dall’82 all’85 è stato Direttore artistico dell’Orchestra Rai di Torino, dal ’77 al 2010 ordinario di Storia della musica all’università di Torino, scrive sulla Stampa • «[...] “Mi ero laureato con Massimo Mila, una tesi su Domenico Scarlatti”. Il suo primo corso? “Ero incaricato alla facoltà di Magistero, 1969-1970. Sul Don Carlos di Verdi, un programma nel solco sicuro di Mila”. Già collaborava alla Stampa. “Andrea Della Corte, il critico in cattedra, non voleva scrivere l’articolo subito dopo lo spettacolo. E così toccò a me recensire Guerra e pace di Prokofiev nel 1964. Auspice Mila che aveva fatto il mio nome a Casalegno, nella comune barberia. Fu Giorgio Calcagno, alle due di notte, a passare il pezzo [...] Non ho più fatto corsi su Verdi. Altri i miei interessi, la sfera strumentale e pianistica in primis [...] Al Conservatorio, ho avuto come maestri Fuga e Lessona. Il pianoforte è un compagno inseparabile, nell’aula di Palazzo Nuovo (insegno al pianoforte) e a casa, dove mi attende un Bösendorfer. Quando Mario Bortolotto lo vide ricordò che il Wozzeck di Alban Berg ha l’impronta di un Bösendorfer. Come non esserne orgogliosi? [...] Mila mi ha insegnato a camminare. Né nascondo il debito, non lieve, verso Fedele D’Amico e Mario Bortolotto [...] Ho sempre cercato un punto d’appoggio fuori del testo, non mi sono mai voluto fermare alla pura lettera, ho avuto come mira gli ‘approdi in terre sconosciute o poco conosciute’ in cui, secondo Getto, consisteva l’originalità di un poeta come il Pulci del Morgante [...] Mi folgorò Furtwängler. Torino, 1951, Teatro Alfieri. Compresi che se avessi fatto qualcosa nella vita, ciò avrebbe riguardato la musica, e ne sarei stato felice”. Un suo traguardo sarà (’82-’86) la direzione artistica dell’Orchestra sinfonica e del Coro della Rai di Torino. “Una stagione di energie nuove. Maturò allora l’amicizia con il Maestro Giuseppe Sinopoli, quando a credergli non erano in molti”. Il suo albero genealogico, così gemmato... “Nonna Carola Prosperi, ‘promossa’ come scrittrice da De Amicis, e amica di Gozzano. Il marito Gino Pestelli, condirettore della Stampa al tempo di Frassati, suo il titolo dopo il delitto Matteotti ‘Il cuore del popolo a Matteotti’, che gli valse l’ostracismo del regime e l’opportunità di creare l’ufficio pubbliche relazioni della Fiat. Mio padre Leo, il linguista di Parlare italiano. Il prozio musicista Luigi Perracchio, maestro di Fuga” [...]» (Bruno Quaranta, “La Stampa” 23/11/2010).