Corrado Laugeri, La Stampa 8/8/2006, pagina 30., 8 agosto 2006
Corrompi, truffa e vinci. La Stampa, martedì 8 agosto Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente voluto
Corrompi, truffa e vinci. La Stampa, martedì 8 agosto Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente voluto. Le leggi del politically correct si ribaltano quando l’ingegno cavalca l’attualità. Ed ecco spuntare «Calcio truffa», gioco di carte (edizioni Future media Italy, sei euro e 90 in edicola) per amici e nemici, parenti serpenti, tifosi accaniti e semplici drogati di ironia oppure malati di protagonismo, desiderosi di vestire (ma soltanto per il tempo di una partita) i panni di Lucky Luciano (Moggi) oppure del suo affezionato interlocutore telefonico nonché designatore delle giacchette nere, Gigi Pairetto. Il gioco prevede da quattro a sette giocatori e un motto ad ispirare le loro azioni, evidenziato sulla copertina: «Anche tu come loro! Corrompi, truffa e vinci». Certo, un bel teschio con l’ammonizione «vietato ai minori di 18 anni (di galera)» sottolinea le caricature di un arbitro con orologio d’oro in primo piano, di una fanciulla con spalle nude e sguardo languido (premio in natura?), di un personaggio con impermeabile, cappellaccio e occhiali scuri impegnato a offrire a un giocatore una valigia che lascia svolazzare dalle chiusure euri di tutti i colori (e tagli). Le 125 carte a disposizione dei giocatori lasciano pochi dubbi sulle attività e sulle armi a disposizione dei contendenti: ci sono le «carte corruzione» bordate di rosso, con tentazioni che vanno dalla bustarella da mille euro, a quella da 10 mila, alla compagnia di una massaggiatrice (500 euro), alla pelliccia (5 mila euro), all’orologio da polso (9 mila euro), al televisore gigante (25 mila), alla villa al mare (50 mila, si suppone da intendersi come soggiorno «tutto compreso»); il contorno blu contraddistingue le «carte speciali», con possibilità che spaziano dalla possibilità di fare una telefonata (al cellulare, ben inteso), alla denuncia «è una truffa» (illustrata con tanto di manette) da sconfiggere soltanto attraverso l’autocensura («è tutta una bugìa») oppure con l’aiuto dell’«amico in politica» (auto blu sul campo di gioco). E ancora, carte dedicate alle scommesse oppure alle decisioni dell’arbitro, per simpatia oppure per interesse, che a volte coincidono. Ci sono fallacci e fuorigioco, tiri e parate, pure le «carte moviola». Tutto all’insegna del monito mutuato da Groucho Marx, che sovrasta le istruzioni alle otto fasi del gioco: «Nella vita contano onestà e correttezza: fai finta di averle ed è fatta». Così l’idea di Bernardo Notarangelo realizzata da Mario Magni finisce per ricucire con il filo dell’ironia la ferita al «sistema calcio», quasi un’entità astratta se non fosse per quegli orologi regalati, per quelle pellicce e auto di lusso promesse via cellulare con la massima naturalezza. Facevano parte del gioco. Corrado Laugeri