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 2006  agosto 07 Lunedì calendario

COGNETTI

COGNETTI Francesco Catanzaro 22 aprile 1951. Medico. Oncologo. Dal 2001 direttore scientifico dell’Istituto Regina Elena di Roma (il nostro istituto dei tumori nazionale), nel 2006 è stato rimosso dal ministro della Salute Livia Turco e sostituito da Paola Muti (a suo dire con l’unica motivazione di aumentare le ”quote rosa”). Ha fatto (e perso) ricorso al Tar, poi si è rivolto al Consiglio di Stato. «[...] quando si parla di lotta al cancro in Italia, Veronesi vuol dire settore privato, Cognetti vuol dire settore pubblico. Almeno ad ascoltare quello che si dice a Roma. E a Roma chi ha bisogno, e può, si rivolge a Cognetti. Lui, oltre alla fama, ha dunque buone relazioni, e non significa necessariamente appoggio politico, malgrado Silvio Berlusconi gli abbia rinnovato l’incarico il 7 aprile, due giorni prima delle elezioni vinte da Romano Prodi. In tv lo si è visto spesso, nelle trasmissioni di settore, ma anche in altre più generaliste, come a Moby Dick di Michele Santoro o a Domenica In. Gli piace essere divulgativo. A Domenica sprint elogia il ciclista Lance Armostrong che ha vinto il morbo e poi sette volte il Tour de France. Ai convegni indica l’esempio dell’attore Robert De Niro, che parla liberamente della sua neoplasia. Ha raccolto fondi preziosi grazie alla collaborazione di Renzo Arbore. Conosce il valore dei testimonial, e nel comitato d’onore del Regina Elena ci sono, appunto, Totti, Verdone e Veltroni, ma anche Carlo Caracciolo, presidente onorario del ”gruppo editoriale l’Espresso”, il regista Giuseppe Tornatore e Luigi Abete, presidente della ”Banca nazionale del lavoro”. Molti lo amano e qualcuno lo detesta. Questi ultimi dicono in giro che la sua carriera decollò ai tempi di Francesco De Lorenzo ministro della Sanità. Ma non è vero. ”Mi ha aiutato con la mia associazione, la Aimac”, dice De Lorenzo da Capri. E De Lorenzo fondò la Aimac (che promuove l’informazione per i malati) dopo le disavventure giudiziarie e la malattia. Invece è più acclarata la familiarità del professore con Storace, del quale, per esempio, ha partecipato alla cena elettorale in cui venne annunciata, sotto forma di colpo di scena, la candidatura al Consiglio regionale di Carlo Pedersoli, nome al secolo di Bud Spencer. L’ingresso nel mondo della notorietà non strettamente accademica risale invece alla fine degli Anni Novanta, quando fu membro e responsabile per il Lazio della commissione che doveva monitorare l’efficacia della terapia proposta da Luigi Di Bella. Fra i due finì a querele, e le vinse Cognetti. Poi studiò gli effetti degli Ogm sull’agricoltura e dell’elettrosmog sulla salute, e definì nulli gli uni e gli altri sollevando qualche polemica. Ormai celebre anche per i meriti clinici e, purtroppo, per i molti pazienti, nel 2001 venne innalzato alla carica di cui ora viene privato dalla Turco, e a vantaggio di una scienziata da lui richiamata dall’America nella strategia di controfuga dei cervelli. [...]» (Mattia Feltri, ”La Stampa” 9/8/2006).