Varie, 6 agosto 2006
GOLIA
GOLIA Gabriella Milano 2 febbraio 1959. Ex annunciatrice tv. Anche attrice • «[...] Tra i volti più noti della televisione italiana, l’annunciatrice storica di Italia 1 [...] ”[...] considero l’esperienza della sit com I vicini di casa la migliore occasione professionale che mi sia capitata. Ho imparato molto grazie anche all’ottimo gruppo di persone che ci lavorava, da Silvio Orlando a Gene Gnocchi [...]”» (Laura Piazzi, ”TvSette” n. 4/1999) • «[...] «’Pronto? Sono Berlusconi”. Un giorno del 1975, Gabriella Golia [...] sale sul treno per raggiungere la provincia di Piacenza e torna a casa con la fascia di Miss teenager. Dentro di sé coltiva il sogno di fare la ballerina alla Scala ma capisce che, tanto per cominciare, è meglio fare qualche pubblicità. ”Finché mi nota il regista di Antenna nord e mi chiama per un provino” [...] La telefonata più importante arriverà poco tempo dopo, quando Gabriellina fa già l’annunciatrice di professione. Il dottor Silvio Berlusconi, proprietario di Tele Milano, le chiede un appuntamento e le propone un contratto: ”Stai un anno ferma e poi...”. Lei oppone il gran rifiuto: ”E poi - fa come per giustificarsi - avete già Eleonora Brigliadori”. Il futuro premier incassa, porta a casa, ma studia la controffensiva. Quindi, dopo aver aperto Canale 5, ingloba Antenna nord. E quando l’annunciatrice se lo ritrova, in una cena con molti invitati, Berlusconi chiede il silenzio e spiega: ”Visto che la Golia non aveva accettato di venire a lavorare da me, allora ho comprato tutta la rete in cui lavorava”. l’inizio di un sodalizio durato quasi vent’anni. Un quasi ventennio in cui l’occhio azzurro di Gabriellina regnerà sull’inizio e la fine delle trasmissioni, oltre che sui set delle sit-com Emilio e Vicini di casa, e sui palcoscenici di Vota la voce, Azzurro e Tutto di tutto. Nel ’97, quando è incinta di Tommaso, la Golia viene allontanata. Le propongono un contratto a termine, tanto - le dicono a Cologno Monzese - ”le annunciatrici le aboliremo”. Sugli occhi più famosi della tv commerciale, quelli di Gabriellina fattasi ”mami”, cala il velo della tristezza. [...]» (Tommaso Labate, ”Il Riformista” 31/5/2009).