varie, 4 agosto 2006
FANTONI
FANTONI Sergio Roma 7 agosto 1930. Attore. Tra i suoi film: Senso (Visconti, 54), I delfini (Maselli, 60), Intrigo a Stoccolma (Robson, 63), Il colonnello von Ryan (Robson, 65). «[…] Nel gennaio 1997 Fantoni annunciò che per salvarsi la vita avrebbe dovuto affrontare un’operazione. Pagando un prezzo altissimo: non avrebbe potuto piu’ recitare. Era stato colpito da una ”malattia professionale”. Aveva debuttato giovanissimo con Luchino Visconti e la sua vita teatrale s’era svolta in un orizzonte da attore borghese di rango. Fino all’incontro con Cristina Pezzoli nel ”94: con lei aveva recitato in un’edizione sontuosa di Come le foglie di Giacosa. Quando Fantoni le disse della sua malattia, la giovane regista rimase – com’è ovvio - sconvolta. Dolore e rabbia furono sul punto di travolgerla. Ma Cristina Pezzoli ebbe un’idea ”cinica”: propose a Fantoni di registrare prima dell’operazione L’ultimo nastro di Krapp, un testo del 1958 che sembra scritto prefigurando un fatto vero: come se Beckett avesse saputo che ciò che stava scrivendo lo scriveva per un attore come Fantoni. Lui è lì, in scena, coi baffi bianchi, col panciotto slacciato, zitto e tutt’al più mugugnante, che balbetta le poche parole che il dramma prevede egli dica dal vivo, e il nastro va: il nastro della sua vita, dei ricordi, dei fallimenti. La vita non c’è più . Non c’è più la voce. Non ci sono che quelle poche parole metalliche, non ci sono che i balbettii d’un attore in sfibrante lotta con il tempo. Prima era un attore eccellente, ma, lo ripeto, borghese, normale. Ora è un attore restituito alla sua creaturalita» (Franco Cordelli, ”Corriere della Sera” 25/11/1999).