Alessandra Mangiarotti, Corriere della Sera 3/8/2006, pagina 21., 3 agosto 2006
Scommesse liberalizzate, scatta la protesta. Corriere della Sera, giovedì 3 agosto «Troppe nuove concessioni»
Scommesse liberalizzate, scatta la protesta. Corriere della Sera, giovedì 3 agosto «Troppe nuove concessioni». «Così si rischia di gettare sul lastrico i piccoli imprenditori delle scommesse, il volano del settore e consegnare il mercato ai grandi monopoli». Ma non solo: «Così si stende il tappeto rosso proprio ai colossi stranieri che hanno portato il governo in tribunale: li si mette al bando sul web, ma poi si dà loro il benvenuto purché paghino le tasse». Dopo i tassisti e i farmacisti, oggi scendono in piazza a Roma i piccoli operatori delle scommesse. Per protestare innanzitutto contro i termini perentori per il rinnovo delle concessioni. Ma anche per rendere esplicito il loro altolà al decreto Bersani. «Sia chiaro: la nostra non è una battaglia contro le liberalizzazioni. Ma che cosa succederà portando le concessioni da 1.500 a 17.000?» dicono dal Sistel e dal Sicon. Il decreto apre al mercato delle scommesse: giochi a distanza e peer to peer (quelli che prevedono lo «scontro» tra singoli giocatori senza un vero banco). Ma soprattutto 2.600 nuove concessioni per sport e ippica (oggi sono 1.500) e quasi 15 mila corner da piazzare nelle ricevitorie. Punti di raccolta sul territorio e non telematici. Ma aperti anche agli operatori stranieri per i quali resta il divieto, ribadito dal Consiglio di Stato, di raccogliere scommesse in Italia attraverso Internet senza autorizzazione. Seicento i siti oscurati negli ultimi mesi. Molti dei quali continuano però ad accettare le scommesse. E la puntata dal web arriva oltreconfine senza che nelle casse dell’erario finisca un solo euro. Le stime di Agicos, l’agenzia giornalistica del settore, parlano per il 2006 di giocate che sfiorano i 7 miliardi di euro: due sui siti autorizzati e 5 su quelli oscurati. La manovra del governo punta a contrastare il gioco illegale ma anche a fare cassa. In tre anni 370 milioni di euro, 240 solo dalle nuove concessioni. Il presidente del sindacato degli operatori telematici Sistel, Fernando Petrivelli, però mette in guardia: « una manovra improvvisata. Non si può dare vita a 17.000 nuovi punti di raccolta senza uno studio degli effetti. Dopo l’apertura del 2000, il governo dovette ricorrere a condono e agevolazioni». A rischio sarebbero i piccoli operatori. «Quelli che finora hanno permesso un aumento della raccolta che ora interessa tanto il governo. I contraccolpi si sentirebbero anche sulle casse dell’erario», aggiunge Raffaele Palmieri del Sicon. Agicos ricorda il caso Bingo. «La paura è che si stia sovradimensionando il settore con il pericolo che si ripeta proprio quel flop» afferma il direttore Fabio Felici. Quanto all’apertura agli operatori stranieri banditi sul web: « un paradosso. Si vuole evitare l’uscita di soldi dai confini. Come si fa però a dire ti oscuro il sito ma puoi partecipare al bando? O sono illegale o sono il benvenuto». Alessandra Mangiarotti