varie, 3 agosto 2006
CREMONINI
CREMONINI Luigi Savignano sul Panaro (Modena) 28 aprile 1939. Industriale. Della carne. «[...] Prima ancora di diplomarsi perito agrario andava già per mercati a contrattar bestiame ”contagiato dall’aria di famiglia. Mio padre, Augusto, era un piccolo commerciante e noi figli siamo cresciuti tra mucche, vitelli e manzi. Una scuola di vita. Mio padre mi diceva: prendi la vacca giusta dalla persona giusta. Principi di buon senso, sempre utili, che a mia volta ho cercato di trasmettere ai miei quattro figli. Certo, poi bisogna avere spirito di iniziativa, la voglia di arrivare primi. Ma va detta una cosa: fino al 90 il consumo di carne è sempre aumentato. Dopo la guerra gli italiani mangiavano sette chili di carne all’anno. Ora siamo a 25 chili. C’erano, insomma, le condizioni per crescere. Tutti volevano la fettina in tavola perché la carne è sempre segno di benessere”. [...]» (Dario Ceccarelli, ”Ventiquattro” dicembre 2003).