Fabio Monti, Corriere della Sera 2/8/2006, pagina 46., 2 agosto 2006
Il velocista Justin Gatlin, trovato positivo al test dell’antidoping, si è giustificato dando la colpa al sabotaggio di un massaggiatore che avrebbe usato una pomata pericolosa
Il velocista Justin Gatlin, trovato positivo al test dell’antidoping, si è giustificato dando la colpa al sabotaggio di un massaggiatore che avrebbe usato una pomata pericolosa. Il ciclista Eddy Merckx, trovato pisitivo al giro d’Italia del 1969, parlò di uno scambio di borraccia. Il lituano Raimondas Rumsas alla fine del Tour 2002 disse che i medicinali nascosti nella macchina della moglie erano per la suocera gravemente malata: al Giro d’Italia 2003 fu trovato positivo. Il belga Frank Vendenbroucke raccontò che gli anabolizzanti e l’Epo trovati in casa sua durante una perquisizione erano per il cane. Il belga Mario De Clerq, specialista del ciclocross, disse agli inquirenti che gli avevano trovato due diari con la descrizione degli allenamenti (e le sostanze illecite assunte) che si trattava della traccia di un romanzo di fantasia in preparazione. Il mezzofondista tedesco Dieter Baumann spiegò la positività al nandrolone con l’uso di un dentifricio. Nel campionato di calcio italiano del 2001 Monaco e Bucchi diedero la colpa della loro positività alla carne di cinghiale, Fernando Couto a uno shampoo, Guardiola a un integratore avariato. I due velocisti greci Kenteris e Tahnou furono esclusi dai giochi di Atene il giorno prima dell’inaugurazione per essersi sottratti a un controllo antidoping a sorpresa. Come giustificazione dissero di aver avuto un incidente in moto con successivo ricovero proprio mentre stavano andando al villaggio olimpico per sottoporsi al test.