varie, 2 agosto 2006
CRIALESE Emanuele
CRIALESE Emanuele Roma 26 luglio 1965. Regista. Tra i suoi film Respiro (2002), Nuovomondo (2006), Terraferma (2011, Premio Speciale della Giuria al festival di Venezia) • «[...] Nuovomondo è il racconto dell’emigrazione italiana in America all’inizio del Novecento. Ma Crialese non vuole si dica che è un film sull’emigrazione. Preferisce si dica che è un film “sul sogno di un mondo migliore e più ricco, dove la terra produce carote gigantesche, dal cielo può cadere una pioggia di monete d’oro e si possono fare, come nella mitologia, lunghi bagni nel latte completamente vestiti”. Interpretato da Vincenzo Amato, un siciliano che vive a New York, fa lo scrittore ma anche l’attore di teatro, e ha lavorato in tutti i film di Crialese, e da Charlotte Gainsbourg, la imbronciata figlia di Serge e di Jane Birkin, quelli di Je t’aime moi non plus [...]» (“La Stampa” 9/9/2006) • «[...] Cresciuto nella buona borghesia romana di ascendenze siciliane e occupazioni avvocatizie, lui che da ragazzino era più inserito nei giri agiati che in quelli popolari, lui che alla Tish school of the arts di New York non è arrivato certo da piccolo fiammiferaio, proprio lui oggi indulge nel ruolo dell’emigrante (di successo). Che bisogno c’è? [...] Spiegazione di questa fissa dell’emigrante potrebbe essere l’appartenenza di Crialese alla Roma benestante, il che non è come dire “Roma bene”. Non è come dire, cioè, la Roma degli eletti, dell’intellighenzia di sinistra che ha studiato nei licei del centro e magari poi si è alleata, senza confessarlo, con i professionisti destrorsi e altrettanto “bene” dei Parioli. Crialese, invece, frequentava la zona di via Gregorio VII, quartiere Aurelio, borghesia più piccola che alta, snobbata dagli “eletti”. Forse è per questo che ha conservato quel senso di estraneità al mondo con il birignao che ora lo accoglie con facilità, sì, ma solo perché è un cineasta affermato e raffinato. Oppure, la maschera da emigrante di Crialese è soltanto l’accessorio della sua cifra espressiva, “onirica e felliniana”, come scrivono i critici, e delle sue tematiche, ispirate “all’inconscio collettivo” (parole sue). [...]» (“Il Foglio”, 6/10/2006) • «[...] Sono un amante dei film di Moretti, sono cresciuto con loro e ho anche cercato di lavorare con Nanni. Dopo Amelio, è stato il mio regista di riferimento, ha parlato a diverse generazioni. [...] il mio sogno sarebbe girare uno 007, non sto scherzando! Ma o James Bond lo fanno fare a Vincenzo Amato, il protagonista di Nuovomondo, o niente [...]» (Leonardo Jattarelli, “Il Messaggero” 4/10/2006).