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 2006  luglio 29 Sabato calendario

Arrivano i taxi dell’aria. la Repubblica, sabato 29 luglio New York. Vern Raburn, l´ex dirigente della Microsoft e amico di Bill Gates che guida la Eclipse Aviation di Albuquerque, nel New Mexico, annuncia l´«imminente rivoluzione nei cieli»

Arrivano i taxi dell’aria. la Repubblica, sabato 29 luglio New York. Vern Raburn, l´ex dirigente della Microsoft e amico di Bill Gates che guida la Eclipse Aviation di Albuquerque, nel New Mexico, annuncia l´«imminente rivoluzione nei cieli». Volare - spiega - diventerà più semplice, più comodo e più veloce grazie all´introduzione dei microjets e alla diffusione degli aero-taxi. Ed elenca i vantaggi del suo Eclipse 500, bimotore di nuova generazione: leggerissimo, spartano, sei posti (4 passeggeri, più due piloti), capace di atterrare in una pista di soli 750 metri e costato di poco più di un milione di euro. Unico inconveniente: non ha la toilette. La Eclipse ha già raccolto ordini per la costruzione di 2500 microjets e altre società stranno per entrare nel mercato, a cominciare dalla Honda. Secondo la Faa (Federal aviation administration), l´agenzia del governo americano che tutela la sicurezza dei cieli e che certifica la affidabilità dei velivoli, entro dieci anni i microjets faranno triplicare l´uso degli aerei privati. La Faa prevede anche che il numero dei piccoli aerei in commercio aumenterà di 400-500 unità all´anno fino al 2017. I passeggeri che in queste ore affollano Fiumicino, Heathrow e gli aeroporti di tutto il mondo, in attesa di entrare in aerei scomodi e altrettanto affollati, non devono però farsi illusioni: la «rivoluzione» dei microjets non è per tutti. Ne approfitteranno i viaggiatori di lusso (e d´affari), ma per quelli low-cost la situazione potrebbe diventare ancor più infernale per via dell´affollamento dei cieli. I jet privati non sono certo una novità. Tutti i miliardari che si rispettano (tranne Warren Buffett, che è un «originale») ne hanno almeno uno per scorazzare nel mondo. Ogni multinazionale ha un suo parco aerei. Ma si tratta di modelli lussuosi e carissimi, come il Bombardier Global Express XRS che può trasportare 19 passeggeri ma ha anche un prezzo di listino di 47,7 milioni di dollari. Di qui la nuova nicchia dei microjets, che avendo un costo molto più ridotto, sia in termini di acquisto che di gestione, rappresentano una alternativa interessante per chi viaggia in business o in prima classe. Alcune piccole imprese saranno tentate di comprare l´Eclipse 500 o i suoi concorrenti. Ma il vero bacino di utenza dei microjet sarà rappresentato dalle società di «taxi-dei-cieli», come la Linear Air, la Pogo jet e la Day jet, che si sono già affrettate a ordinare centinaia di piccoli aerei perché sperano di poter ridurre le tariffe che oggi sono ancoraa alte. In pratica offriranno due tipi di servizi: il primo in concorrenza diretta con le rotte delle compagnie aeree tradizionali, eliminando però i ritardi e i controlli vessatori degli aeroporti. Daranno poi la possibilità a gruppi di managers o a famiglie abbienti di raggiungere direttamente località secondarie senza perdere tempo con gli scali intermedi e senza far pagare molto di più dei biglietti normali. Si calcola che per un viaggio di 600 chilometri per 4 passeggeri il costo sarà di circa 300 euro a testa. Questa «rivoluzione» non fa piacere alle compagnie aeree tradizionali. La United Airlines, la American e la stessa Alitalia, rischiano di perdere una fetta dei clienti migliori - quelli che pagano la tariffa piena senza fiatare - con ovvie ripercussioni sui loro bilanci già sotto stress. Al tempo stesso la moltiplicazione di jet privati, assieme all´aumento della domanda mondiale di trasporto aereo, provocherà un super-lavoro dei radar. Le torri di controllo dovranno fare i conti, assieme, con i Jumbo e migliaia di «microjets» nei cieli. Il rischio? Ulteriori ritardi e interminabili file per le masse che volano in turistica. D´altra parte ci sarà una rivalutazione delle piste d´atterraggio secondarie. Negli States i Boeing e gli Airbus atterrano solo in 500 piste, ma ce ne sono altre 19mila più corte e sotto-utilizzate. Arturo Zampaglione