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 2006  luglio 25 Martedì calendario

Referendum, rimborsi doppi. Il Sole 24 Ore 25 luglio 2006. Roma. Quanto vale una firma a sostegno di un referendum? Ieri, solo mille lire

Referendum, rimborsi doppi. Il Sole 24 Ore 25 luglio 2006. Roma. Quanto vale una firma a sostegno di un referendum? Ieri, solo mille lire. Ma dopo la conversione in legge della manovra d’estate, la somma potrebbe rivalutarsi e passare a un euro. Almeno, questa è la proposta bipartisan dei senatori riuniti in commissione Bilancio che, venerdì scorso nel tardo pomeriggio, hanno aggiunto in coda al "decreto Visco-Bersani" una norma che corregge al rialzo le regole per il rimborso delle spese sostenute dai comitati promotori dei referedum. A convincere i colleghi della necessità di stabilire "un cambio convenzionale euro-lire di uno a mille" è stato il senatore Luigi Lusi dell’Ulivo. Forse per essere sceso in campo direttamente a sostegno del "no" al recente referendum costituzionale, Lusi si è reso conto che la cifra di 0,60 euro, indicata dal Governo per adeguare le mille lire previste dalla legge 157/99, era "insufficiente a garantire un’idonea copertura delle spese sostenute dai comitati per il referendum svoltosi nel giugno 2006". E ha invitato il Governo, che presentava l’emendamento in persona del sottosegretario all’Economia Nicola Sartor, a ripensarci. All’attenzione della commissione Bilancio è finita la legge 157/99 che, all’articolo 1, stabilisce che "èattribuito ai comitati promotori (dei referendum) un rimborso pari alla somma risultante dalla moltiplicazione di lire mille per ogni firma valida fino alla concorrenza della cifra minima necessaria per la validità della richiesta". Unica condizione per avere i fondi, valida solo per i referendum abrogativi, è il raggiungimento del quorum. Rimborsi desueti, quelli in lire. I senatori in commissione Bilancio hanno approfondito la questione e votato "sì"al cambio convenzionale. Così, nonostante il parere contrario del relatore Natale Ripamonti (Verdi) e del Governo, il sottosegretario "ha preso atto della volontà parlamentare" e fatto passare il cambio convenzionale retroattivo: un euro vale mille lire, già da aprile. Sartor si è limitato a suggerire che i costi dei rimborsi raddoppiati necessitavano di una clausola di copertura. Detto, fatto. "Al relativo onere - si legge in coda all’emendamento - pari a 2.582.285 euro annui, a decorrere dal 2006, si provvede mediante utilizzo di parte delle maggiori entrate recate dal presente decreto". Più soldi, quindi, e più in fretta. I senatori hanno anche stabilito che i rimborsi dovranno arrivare ai comitati in un’unica soluzione, entro il 31 luglio dell’anno in cui si è svolto il referendum. Come dire: per la consultazione di aprile, il termine sarebbe lunedì prossimo. Valentina Maglione