26 luglio 2006
Giulio Buscaglione, 65 anni, imprenditore edile, cena con la moglie Laura, la figlia Raffaella e il genero Guglielmo
Giulio Buscaglione, 65 anni, imprenditore edile, cena con la moglie Laura, la figlia Raffaella e il genero Guglielmo. Dopo aver mangiato ricevono delle persone per questioni di lavoro. Alla fine la figlia Raffaella e il marito se ne vanno a casa loro, la signora Laura va a dormire al piano di sopra. Buscaglione le dice che resta a prendere un po’ di fresco, giusto il tempo che gli irrigatori finiscano di innaffiare i pomodori dell’orto e chiudere il rubinetto. Quando la signora è nel letto già da un po’ si rende conto che il marito sta tardando e lo chiama sul telefonino: suona libero ma non risponde. Prova di nuovo e parte la segreteria. Si affaccia al balcone e nell’ombra vede la sagoma di un uomo che agitando la mano le fa cenno di scendere. La signora si accorge subito che non è il marito, accende le luci esterne e telefona al cognato. Costui arriva in pochi minuti, fa un giro del giardino e trova Buscaglione morto, le mani e i piedi legati con il nastro adesivo. Lo stesso nastro adesivo girato più volte intorno a occhi, bocca e naso. Il cellulare è a terra tutto rotto, hanno portato via il portafogli. Vicino a vasi con piante di limoni, in una villetta di via della Resistenza a Bibiena, 2700 abitanti a cinquanta chilometri da Torino. Intorno alla mezzanotte di giovedì 20 luglio.