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 2006  luglio 23 Domenica calendario

Giovanna D’Arco. La storia di Giovanna ha ispirato una copiosa produzione letteraria e cinematografica

Giovanna D’Arco. La storia di Giovanna ha ispirato una copiosa produzione letteraria e cinematografica. L’Encyclopédie sposa la tesi, tipicamente illuministica, dell’«utile idiota» manovrata dalla corte del re. Nella stessa epoca viene molto apprezzato il poema eroicomico di Voltaire, La Pucelle, che la mette alla berlina come un’invasata che si accompagna a una corte di beoni. La tesi ritorna in una biografia di Anatole France, dove però l’eroina è considerata con simpatia. Di segno opposto le interpretazioni romantiche di Friedrich Schiller (1801, che ispira la Giovanna d’Arco di Verdi su libretto del Solera), Jules Michelet (1853), Charles Péguy (1897 e 1910). Ricca d’umana simpatia è anche l’intrepida Santa Giovanna di G. B. Shaw (1923). In Italia, Maria Luisa Spaziani dedica a Giovanna d’Arco un poema in ottave che fa sua la tesi della Pulzella sfuggita al rogo ma non a un destino segnato dal fuoco (1990). Nel suo Enrico VI Shakespeare, rigorosamente bipartisan, fa lodare Giovanna da re Carlo come «divina creatura» e «santa profetessa», e la fa vituperare dal capitano inglese Talbot («Strega schifosa / attorniata dai tuoi infoiati amanti»). Davanti al rogo, la Pulzella rivendica nobili origini («nata da progenie di re, / virtuosa e santa, destinata dall’alto / a operare estremi miracoli sulla terra». Per tentare di salvarsi, la condannata annuncia d’essere incinta, ma non sa indicare il padre della creatura. Tra le interpretazioni cinematografiche spiccano per severa poesia quelle di Carl Th. Dreyer (1927-28), un capolavoro del muto, e di Robert Bresson (1963). Giovanna ha anche tentato Roberto Rossellini, che ha trasposto l’oratorio di Paul Claudel musicato da Honegger (protagonista Ingrid Bergman). Rigorosa anche la Giovanna di Jacques Rivette (1994, con Sandrine Bonnaire), meno riuscita quella all’americana di Luc Besson con Milla Jovovich (1999, foto in alto).