Corriere della Sera 25/07/2006, pag.30 Gadi Taub, 25 luglio 2006
Hamas e Hezbollah: due partite, regole diverse. Corriere della Sera 25 luglio 2006. I due fronti su cui Israele sta combattendo sembrano avere molto in comune
Hamas e Hezbollah: due partite, regole diverse. Corriere della Sera 25 luglio 2006. I due fronti su cui Israele sta combattendo sembrano avere molto in comune. In entrambi i casi abbiamo a che fare con gruppi islamisti radicali; in entrambi i casi sono forze che hanno conquistato il potere dopo il ritiro unilaterale dell’esercito israeliano dal loro territorio; in entrambi i casi, sequestrando, hanno violato agli occhi di Israele le regole del conflitto; e su entrambi i fronti hanno sferrato un attacco diretto alla popolazione civile di Israele con i missili. Più importante, però, di tutte queste analogie è il fatto che su entrambi i fronti Israele stia cercando di far valere la logica della sovranità. Questo è stato il proposito del ritiro unilaterale, dal Libano e anche da Gaza: come forza d’occupazione Israele era ritenuta responsabile dell’amministrazione civile, del mantenimento della sicurezza interna, della gestione della vita della popolazione (contro la volontà della popolazione). Il ritiro avrebbe dovuto cambiare l’intero scenario: il governo libanese e l’Autorità Palestinese dovevano assumersi la responsabilità dei rispettivi popoli. Il che significa occuparsi non soltanto dei servizi civili ma anche della sicurezza. In breve, assumere una logica da Stati sovrani. Le operazioni dell’esercito israeliano, su entrambi i fronti, sono un tentativo di far valere questa logica. Sono intese a trasmettere il messaggio che nessun governo può collaborare su determinate questioni da una parte, e nel contempo permettere che guerriglieri indipendenti ricorrano alla violenza dall’altra. Tutto questo dovrebbe metterci in guardia circa la differenza fra i due fronti: l’Hezbollah e Hamas non sono un nemico dello stesso tipo, nonostante il loro fondamentalismo e gli obiettivi comuni. L’Hezbollah è una forza che sovverte il governo libanese, Hamas è il governo palestinese. E’ vero quindi che su entrambi i fronti Israele deve far pressione sui governi. Ma non dovrebbe danneggiarli al punto da fargli perdere la forza di governare. Israele ha quindi un buon motivo per esigere l’applicazione della risoluzione 1559 del Consiglio di Sicurezza e lo smantellamento dell’Hezbollah. Ma non dovrebbe trattare Hamas alla stessa stregua. Hamas andrebbe trattato come il governo del Libano. La pressione dovrebbe essere mirata a fargli fermare il terrorismo, non ad annientarlo. La differenza deve essere ben chiara: distruggere l’Hezbollah promuoverebbe l’ordine e la governabilità in Libano; distruggere Hamas promuoverebbe il caos a Gaza. Preso com’è dalla distruzione di Israele, Hamas non è il governo ideale di nessuno. Ma la priorità principale è la centralizzazione del potere, senza la quale non sarebbe possibile nessuna pace, nessun accordo ad interim, nemmeno un cessate il fuoco. Il lusso di scegliere quale forza governerà non spetta per il momento a noi. Gadi Taub