il Giornale 23/7/2006, 23 luglio 2006
Il dizionario di Irene Brin. Il Giornale, 23 luglio 2006. DRIVE-IN Frequentate i drive-in? Risposta immutabile, cui mi associo: «In America sì, in Italia no»
Il dizionario di Irene Brin. Il Giornale, 23 luglio 2006. DRIVE-IN Frequentate i drive-in? Risposta immutabile, cui mi associo: «In America sì, in Italia no». Se decideste di frequentarli, ricordate che il peggior inconveniente non è la distanza, né la vastità delle immagini, né l’inevitabile disciplina: ma la claustrofobia ispirata dal profumo penetrante della ragazza invitata, o la brillantina del ragazzo, o il perpetuo tintinnare di braccialetti troppo vicini, moltiplicati dall’accostamento. Le americane amano il drive-in anche perché entrano nella propria macchina dal giardino, o dall’uscio di cucina comunicante con il garage, e possono serbar la vestaglia, le pantofole, i bigudì dentro il turbante appena annodato. Se avessero fame o sete possono ricevere, sul vassoietto fissato allo sportello della macchina, pressappoco quel che avrebbero cucinato a casa, uova e pancetta o frittelle. Oppure non troveranno triste, rientrando, saccheggiare il frigidaire. Da noi il drive-in ha tono più mondano, costa parecchio, è infrequente. Ci si va in comitiva, prima o dopo della pizzeria, si tende a scherzare sulla pellicola con maggior libertà di quanto si farebbe in un cinematografo. E, incontrollati, si finisce anche per esser più insopportabili del solito.