Notizie tratte da: Francesco Zambon # Il libro del Graal # Adelphi Edizioni 2005, 24 luglio 2006
Graal. Dopo l’ascensione di Gesù, Giuseppe fondò una comunità, e ogni volta che voleva comunicare col Signore gli bastava rivolgersi al calice per sentire la voce dello Spirito Santo
Graal. Dopo l’ascensione di Gesù, Giuseppe fondò una comunità, e ogni volta che voleva comunicare col Signore gli bastava rivolgersi al calice per sentire la voce dello Spirito Santo. Quando lui e i suoi seguaci furono colpiti da una terribile carestia, Giuseppe seppe così dal Signore che doveva liberarsi dai peccatori e per far questo doveva costruire un’altra tavola in nome di quella dove si era svolta l’ultima cena (lasciando un posto libero, a simboleggiare quello di Giuda): avrebbe servito un pesce pescato da suo cognato Bron e il calice, che aveva la proprietà di dividere i buoni dai cattivi. Fu così che il calice fu chiamato Graal: "Perché è così gradito e dà una tale beatitudine a chi può restare in sua presenza, che tutti ne provano la gioia che prova il pesce quando sfugge dalle mani di un uomo". Da allora gli eletti rimasti si presentarono ogni giorno alle nove del mattino davanti al calice dicendo che si recavano al servizio del Graal.