Giuliano Zulin, Libero 22/7/2006, pagina 28., 22 luglio 2006
Murdoch spinge La7 verso Rcs Libero, sabato 22 luglio Terremoto Murdoch in Telecom. Se andrà in porto l’accordo con Marco Tronchetti Provera, Ti Media, cioè La7 e Mtv, dovrebbe essere ceduta
Murdoch spinge La7 verso Rcs Libero, sabato 22 luglio Terremoto Murdoch in Telecom. Se andrà in porto l’accordo con Marco Tronchetti Provera, Ti Media, cioè La7 e Mtv, dovrebbe essere ceduta. Magari a Rcs, che da tempo sogna di dar vita al terzo polo televisivo. Sì, perché l’Antitrust non permetterebbe all’asse Sky-Telecom di tenere il cappello su Ti Media: sarebbe un abuso di posizione dominante. Sull’ipotesi cessione scommette la Borsa: i due titoli coinvolti hanno fatto un balzo del 4,35% (Ti Media) e del 5,47% (Rcs). Sulla holding di via Solferino hanno influito anche le dimmisioni dell’ad Vittorio Colao. Pare infatti che, anche sull’idea del polo televisivo, sponsorizzata da alcuni soci forti del patto - Fiat in testa - siano nate le divergenze tra la proprietà e il manager, che puntava piuttosto sullo sviluppo delle attività editoriali. Telecom-Sky Il magnate australiano sembra pronto a entrare in Olimpia. L’ipotesi vede mister Sky salire al 20% della cassaforte che controlla il colosso dei telefoni italiani. Ci sarebbe anche un prezzo che circola: 2,8-3 euro per azione. Il patron dell’impero News Corporation ha deciso di puntare sull’integrazione web-satellite. In particolare sulla banda larga. E in Italia, dove Sky sfiora i 4 milioni di clienti, la tv via Internet ha un nome solo: Alice. Di Telecom Italia. Se poi a questo progetto aggiungiamo che Marco Tronchetti Provera non se la passa bene, nel senso che è alla ricerca di un miliardo per liquidare l’uscita di Unicredit e Intesa da Olimpia, il patto è servito. Un accordo che farebbe felici tutti: le banche, che incasserebbero la loro parte senza patemi, mister Pirelli, il quale si sentirebbe al sicuro da un eventuale tentativo di scalata, e Murdoch, che farebbe un passo da gigante nel mondo dei media italiani. Per ora comunque «il mercato sembra non crederci - spiega un operatore all’agenzia Reuters - infatti non lo ha ancora prezzato nei titoli coinvolti». In effetti l’azione Pirelli, che tra qualche mese sarà proprietaria dell’80% di Olimpia, «dovrebbe salire, perché vedrebbe alleggerito il suo impegno finanziario nella holding», ma ieri invece la Bicocca ha perso quasi l’uno per cento. Dossier De Benedetti Tronchetti ha precisato giovedì che i contatti con mister Sky sono per ora limitati alla fornitura di contenuti. Niente di finanziario, fanno sapere dal quartier generale di Telecom. Ma allora dove li trova i soldi per chiudere il riassetto di Olimpia? L’ingresso di un nuovo socio sembra inevitabile. E se non sarà Murdoch, chi sarà? Due ipotesi: il clan De Benedetti (figlio e padre) o la spagnola Telefonica. Difficile però che il governo permetta agli stranieri di mettere le mani sulla rete telefonica tricolore. E allora non è da escludere la pista che porta all’Ingegnere, che non a caso sta puntando sullo sviluppo del suo network televisivo. La pratica però la starebbe studiando il figlio Marco De Benedetti, che da qualche mese ha lasciato proprio il gruppo Telecom (era ad di Tim) per guidare il fondo Carlyle in Italia. Ti Media addio? Certo che, anche se per ora l’accordo Tronchetti-Murdoch è a livello di rumors, Piazza Affari sta già scontando gli eventuali effetti: cioè appunto la possibile cessione di Telecom Italia Media. L’Antitrust avrebbe certamente qualcosa da dire di fronte alla convergenza di due operatori dominanti, fino ad ora in mercati diversi. Sul mercato dunque finirebbero i due canali La7 e Mtv Italia. Un boccone che fa gola soprattutto a Rcs, decisa a intraprendere l’avventura nel piccolo schermo. In vista della revisione della legge Gasparri, promessa dal nuovo ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, e dello slittamento al 2012 del passaggio dall’analogico al digitale. L’ira di Gasparri «Si è fatto un gran baccano della presunta posizione dominante di Rai e Mediaset - attacca l’ex ministro Maurizio Gasparri -. Si è detto che il Sic, che adesso perfino il garante delle tlc Calabrò è riuscito a calcolare, non era un buon metodo antitrust nel mondo della televisione e delle telecomunicazioni. E oggi - puntualizza l’esponente di An - che si annunciano accordi, non si sa ancora di quale dimensione e portata, tra Telecom e Murdoch, le belle anime della sinistra che sono attente alle norme antitrust quando c’è Mediaset in campo ma non in altri casi, che cosa hanno da dire in proposito?». Giuliano Zulin