Il Sole 24 Ore 17/07/2006, pag.1 Antonello Cherchi, 17 luglio 2006
"Lunga vita all’ente inutile". Il Sole 24 Ore 17 luglio 2006. Tenacemente resistono. Dopo 50 anni, ci sono ancora 138 enti inutili di cui lo Stato non riesce a disfarsi
"Lunga vita all’ente inutile". Il Sole 24 Ore 17 luglio 2006. Tenacemente resistono. Dopo 50 anni, ci sono ancora 138 enti inutili di cui lo Stato non riesce a disfarsi. La loro "lunga vita" è stata decretata da chi, faticando all’idea di rinunciare a rendite acquisite, si è lanciato in un contenzioso che impedisce allo Stato di scrivere la parola fine sull’operazione di liquidazione iniziata nel 1956. Di fatto, quegli enti non esistono più: il personale è finito in altri uffici e il patrimonio è stato, dove possibile, messo in vendita. Sopravvivono, però, oltre mille vertenze, intentate soprattutto dagli ex dipendenti. E finché i giudici non diranno la loro, la chiusura non potrà dirsi conclusa. Così l’attività dell’Iged - l’Ispettorato costituito mezzo secolo fa all’interno della Ragioneria dello Stato per liquidare 827 enti superflui - continua. Ma è prossima al termine. E non perché l’operazione si completerà a breve. Piuttosto perché lo stesso Iged è in liquidazione. A raccogliere il testimone sarà la Fintecna, società del ministero dell’Economia. Il passaggio di consegne è vincolato all’adozione di un decreto ministeriale per il quale, tuttavia, non sono state definite le scadenze temporali. La dilatazione dei tempi della liquidazione ha notevoli ripercussioni sul bilancio statale. Ogni ente, infatti, sebbene in "coma irreversibile", continua a rappresentare un costo per l’Erario. Una ricognizione dettagliata non è stata ancora compiuta - è uno degli obiettivi che la Corte dei conti ha fissato nel programma di controlli per il 2006 -, ma per rendersi conto delle dimensioni del problema basti pensare che la Finanziaria del 2003 prevedeva di ottenere dal "taglio" di un centinaio di strutture superflue risparmi per quasi 600 milioni di euro in quattro anni. Dopo un avvio a rilento durato quasi 40 anni, il disboscamento degli enti inutili ha avuto un’accelerazione a partire dagli anni 90. A congegnare un primo intervento strutturale fu nel 1993 l’allora ministro della Funzione pubblica, Sabino Cassese. L’ultimo tentativo di venire a capo della questione risale invece all’ex titolare di Palazzo Vidoni, Mario Baccini, che aveva istituito una commissione di esperti con il compito di dare indicazioni per serrare i tempi della liquidazione. Nell’attesa, la zavorra delle 138 società fantasma è composta in prevalenza da strutture di assistenza abolite dopo l’istituzione del servizio sanitario nazionale. Ci sono però anche enti che risalgono al periodo fascista, come la Lati (Linee aeree transcontinentali italiane) e l’Ingic (Istituto nazionale per la gestione imposte di consumo). Antonello Cherchi