Onda n.28 2006, 20 luglio 2006
Film e sogni di Cecilia. Grandi film italiani, con tanto di appuntamento sui luoghi ove le scene più celebri sono state girate
Film e sogni di Cecilia. Grandi film italiani, con tanto di appuntamento sui luoghi ove le scene più celebri sono state girate. La valigia dei sogni ci accompagnerà, ogni lunedì, in questo viaggio di scoperta, su LA7 alle 20.40 dal 10 luglio. A presentare, l’attrice Cecilia Dazzi, bravissima da I ragazzi del muretto a Il Caimano, ma che mi piace anche quando fa gli spot del gelato... A proposito, Cecilia, ma non sei un po’ sprecata in questo ruolo d’annunciatrice? «Ahò, ma a te che te pagano a fa’?», sbotta la Dazzi, «Ma in che modo la stai raccontando?. Delle due l’una: o non ci hai mai visto, o non hai capito niente di quel che t’ho detto». Entrambe le cose, temo. E allora spiegamelo ancora, please. Scusami e stupiscimi. «Per l’ultima volta: se pensi che sia lì a fare ”signori e signore, buonasera. Il film che vedrete tra qualche istante è...” sei lontano mille anni-luce dalla realtà. Ma chi ti ha messo in testa che io faccia l’annunciatrice, a La valigia dei sogni?» E allora che fai? «Porto con me lo spettatore. Co me e con la fantastica troupe che ha reso possibile il programma. Ce ne andiamo a vedere come sono diventati, adesso, i posti in cui sono stati girati alcuni celebri film italiani... Una specie di backstage al contrario. Non vi facciamo vedere come è stato girato il film, ma che cosa il regista e gli attori troverebbero in quel luogo, se lo girassero oggi». Abbi pazienza, Cecilia, e fammi un esempio. «Prendi Totòtruffa ’62, che è il primo film in programmazione. Gli autori del programma non si sono limitati alla solita Fontana di Trevi, dove fu girata il famoso sketch della ”vendita”, ma sono riusciti a trovare anche piazza Zama, sempre a Roma, della celebre scena del bagno pubblico. Beh, Alessandro Boschi e Alberto Crespi, i miei due geni cinefili preferiti, non credevano ai loro occhi. E non ci crederete neppure voi. Il luogo è completamente irriconoscibile, te l’assicuro». Ma il film, alla fine, lo fate vedere? «Che domande! Certo che lo facciamo vedere. E ti assicuro che dopo essere stato con noi, a guardare posti, a sentire storie, aneddoti, curiosità, a riscoprire posti in cui gli anni sono trascorsi in maniera tanto pesante, non vedi l’ora di vederlo. Perché non resisti alla curiosità di confrontare tutto ciò che hai appena visto con quello che ai loro tempi videro registi, attori e scenografi. ». Cecilia, scusa se torno alla domanda che ti ha un po’ seccato... ma c’era bisogno davvero di un’attrice? «Secondo me, sì. Ho dei testi, che Boschi e Crespi mi scrivono. Sono veri copioni, fatti di tante cose, non soltanto parole. Mi muovo, vedo e invito a scoprire... Mi han detto che sono più una ”present-attrice” che una presentatrice! Io desidero condurre chi ci guarda in una specie di caccia al tesoro, dove ogni scoperta invoglia a compiere un passo in più, a scoprire una nuova curiosità. Senti, pensala come vuoi: a me quest’esperienza ha donato un sacco di gioia. Credevo anch’io, all’inizio, che sarebbe stata una passeggiata...» E invece? «E invece mi è servita, a livello professionale. Il ritmo, soprattutto. Il ritmo con cui ogni servizio è fatto mi ha fortificato come attrice. Sì, direi che un attore si forgia con il ritmo. Ho imparato qualcosa di più». E oltre a La valigia dei sogni, che cosa stai facendo? «Un film per la Televisione Svizzera. Sarà il loro primo girato in alta definizione. Il titolo è ancora provvisorio, ma dovrebbe essere Alza gli occhi ai monti». Un film su Reinhold Messner? «Veramente dovrebbe essere una specie di giallo...». Beh, che dirti, Cecilia? Grazie, sei stata gentilissima. «Tu però prometti di guardarlo, il programma, invece di scrivere stupidaggini». Giurin giuretta. «Bravo. Puoi andare». Giorgio Giorgetti