Corriere della Sera 11/07/2006, pag.51 Mauro della Porta Raffo, 11 luglio 2006
Mondiale di calcio: le partite degli azzurri. Corriere della sera 11 luglio 2006. Immagino che il Corriere concederà la bellezza di almeno una ventina di pagine tra cronaca e commento anche al prossimo giocatore di roulette cui capiterà di imbroccare sette «pieni» di fila
Mondiale di calcio: le partite degli azzurri. Corriere della sera 11 luglio 2006. Immagino che il Corriere concederà la bellezza di almeno una ventina di pagine tra cronaca e commento anche al prossimo giocatore di roulette cui capiterà di imbroccare sette «pieni» di fila. (Nel caso non aveste corrispondenti o inviati nei singoli casinò, sarà mia cura informare il Corriere). Di non altro, infatti, è stata capace – nel corso di un Campionato del Mondo di incredibile mediocrità – la nazionale italiana di calcio. E valga il vero. Nella partita d’esordio, due rigori – uno dei quali enorme – a favore dei rivali del Ghana non sono stati fischiati sul punteggio di uno a zero. Con gli Stati Uniti, gli azzurri hanno giocato malissimo pareggiando con avversari inesistenti o quasi. Contro la Repubblica Ceca, dopo la rete di Zambrotta (i suoi gol sono rari quanto una vincita al superenalotto), respinte sulla linea di porta e pali ci hanno salvato. L’Australia (l’Australia, ci si rende conto?) è stata sconfitta al novantaquattresimo grazie a un enorme regalo dell’arbitro. Sprazzi di gioco con una Ucraina che avrebbe perso anche con San Marino. Buoni supplementari (incredibilmente) contro la Germania peggiore di tutti i tempi, peraltro sconfitta con un colpo balistico che il buon Grosso mai aveva messo a segno prima e mai più ripeterà. A chiudere – persino quando, verso la fine, in superiorità numerica – dominati dalla Francia più «vecchia» della storia. Si aggiungano, in campo, manfrine incredibili, rovinose cadute dopo contatti inesistenti, finzioni, imbrogliucci vari, provocazioni... Si aggiungano, sui giornali e in tv (invito i telecronisti, oggi, a bocce ferme, a risentirsi), inarrestabili fiumane di retorica e dichiarazioni decisamente preoccupanti come quella concernente l’effetto positivo che una vittoria della nazionale potrebbe avere sull’economia. Se davvero il Paese è a questo punto (a sperare nel calcio per sopravvivere), buona notte! Mauro della Porta Raffo, mdpr@libero.it