Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  luglio 16 Domenica calendario

Quel modo americano di passare alla storia. La Repubblica 16 luglio 2006. La sede della Hall of Fame del tennis è all´interno del Newport Casino, la bellissima struttura che nel 1881 ospitò la prima edizione dei campionati americani

Quel modo americano di passare alla storia. La Repubblica 16 luglio 2006. La sede della Hall of Fame del tennis è all´interno del Newport Casino, la bellissima struttura che nel 1881 ospitò la prima edizione dei campionati americani. Il museo è articolato in diverse sezioni: mostre interattive, video e un´abbondante riserva di memorabilia dei top players della storia: settemila oggetti fra cui antiche magliette, racchette "preistoriche", calze, scarpe, palle. Una delle più ampie e suggestive aree è quella dedicata al tennis australiano. Di Jack Kramer c´è persino il retro dell´automobile con cui il tennista girava l´America fra un torneo e l´altro. C´è una scultura in bronzo di Arthur Ashe del ´66. Ricca anche la sezione "Grand Slam". Il tennis più recente è proposto con la tecnica del "clicca sulla tua partita preferita": l´archivio offre centinaia di storici match degli ultimi 20 anni. Fra i nomi che hanno l´onore di comparire nella "tennis fame" non ci sono solo tennisti: anche dirigenti, giornalisti e altri "contributors". In tutto 175, in rappresentanza di 18 paesi. E´ attiva dal ’54 ed è stata riconosciuta dalla federazione internazionale nell´86. Ferree le regole per l´eleggibilità. Connors è entrato nel ’98, McEnroe nel ’99. Lo scorso anno è toccato a Noah, Courier e la Novotna. Più Butch Buchholtz, uno dei grandi "executive" del tennis americano. Racchette di legno a parte, la Hall of Fame è un tipico prodotto della cultura americana: aiuta il paese a sentirsi le spalle coperte, ad avere non solo geografia (sterminata) ma anche storia. Negli Stati Uniti mancano i ruderi, il dipinto più vecchio rischia di essere di Hopper o di Motherwell, la letteratura più lontana è quella di Poe, le chiese sono una copia di quelle europee e le origini della musica riprodotta quasi combaciano col sonoro nel cinema: in compenso pullulano "ghost town" e cimiteri di automobili (il celebre "Cadillac Ranch" di Amarillo, Texas). La visita guidata non la si fa a un foro o alla cripta di un santo, ma agli studi della Paramount, ad Alcatraz o alle chitarre della Hall Of Fame del rock di Cleveland. L´epopea non è solo Ariosto. Enrico Sisti