Beppe Severgnini, ཿCorriere della Sera 16/7/2006;, 16 luglio 2006
«Immaginate un giovane sceneggiatore che, tre mesi fa, si fosse presentato a un produttore di Hollywood con questo soggetto: ”Alla vigilia dei Mondiali si scopre che il calcio italiano è in mano a tipi poco raccomandabili, ma la Nazionale si batte e vince con onore
«Immaginate un giovane sceneggiatore che, tre mesi fa, si fosse presentato a un produttore di Hollywood con questo soggetto: ”Alla vigilia dei Mondiali si scopre che il calcio italiano è in mano a tipi poco raccomandabili, ma la Nazionale si batte e vince con onore. Tornata a Roma, viene portata in trionfo da un milione di persone, com’è uso in città dopo ogni vittoria sui Galli e le tribù germaniche. Mentre il condottiero si dà alla pesca, gli eroi devono decidere: lasciare le squadre in disgrazia o giocare contro l’AlbinoLeffe?”. Dopo essersi fatto spiegare dov’è Leffe, il produttore avrebbe detto: ”Troppa fantasia, ragazzo. Torna con qualcosa di più realistico, tipo Il Signore degli Anelli”» (Beppe Severgnini).