Giuseppe Remuzzi, ཿCorriere della Sera 14/7/2006;, 14 luglio 2006
«Ha colpito giusto Zidane, avesse colpito 5-8 centimetri sotto, poteva andar male. Lì c’è la ”bocca dello stomaco”, plesso solare dicono i medici
«Ha colpito giusto Zidane, avesse colpito 5-8 centimetri sotto, poteva andar male. Lì c’è la ”bocca dello stomaco”, plesso solare dicono i medici. Sono cellule nervose molto vicine ad una arteria dell’addome, che controllano la funzione degli organi interni, e la produzione di certi ormoni. vulnerabile quel punto lì. Avesse colpito lì, ”l’eroe fatto di carne e sangue” (Bernard-Henri Lévy) che con quel gesto voleva forse tornare fra gli uomini, da idolo che era (o forse no), avrebbe ripercorso i fasti e il dramma della lotta greca. Lotta spietata, con un nome gentile, il Pancrazio. Sappiamo di quella lotta per averla vista sui vasi greci (se ne vedono, ad Atene, al museo dell’archeologia). Una delle mosse temute era il colpo alla bocca dello stomaco, si sferrava con la testa. Colpi leciti, allora, però in battaglia. Lo furono, per esempio, a Salamina. Qualcuno morì. Altri tempi. Oggi non si dovrebbe fare più, non negli stadi, quantomeno. Ma è generoso Zidane. Ha aiutato tanti, e aiuta la ricerca medica. ”Lo rifarei”, avrebbe detto. Peccato...» (il medico Giuseppe Remuzzi sul ”Corriere della Sera”).