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 2006  luglio 12 Mercoledì calendario

SIGNORIS

SIGNORIS Carla Genova 10 ottobre 1960. Attrice. Moglie di Maurizio Crozza (nozze nel 1992, due figli: Pietro e Giovanni) • «[...] attrice di teatro (il suo debutto fu accanto a Lina Volonghi, una grande allieva di Gilberto Govi) tv e cinema [...] nonché compagna di avventure comiche di Maurizio Crozza e sua moglie. [...] Con Crozza, Cesena e gli altri [...] il gruppo dei Broncoviz. ”Anni Novanta, la tv di ”Avanzi’ e di ”Tunnel’. Venivamo tutti e cinque dallo stesso liceo, il Martin Luther King, una scuola che ha dato più attori che medici e avvocati. Compagni anche alla Scuola dello Stabile di Genova (ci si formava su Shakespeare e Goldoni). Insieme avevamo messo su questo gruppetto surreale, ricco di nonsense. Che comunque era molto attento a quello che capitava intorno. Nel nostro sketch sul telegiornale era chiaro il riferimento al fatto che i Tg non potevano parlare di certe cose. [...]”» (Ranieri Polese, ”Corriere della Sera” 18/5/2010) • «Una volta sono arrivata a Milano, negli studi di Quelli che... il calcio e non ci siamo visti fino alla messa in onda. Quando mi sono accorta che era nei panni di Emanuele Filiberto, m’è venuto un colpo! Si può dire? Trovo Maurizio strepitoso» (Laura Piazzi, ”Tv7” n. 43/2003) • «[...] è simpatica sia per carattere che per l’assidua frequentazione con Crozza. ”Ci conosciamo da quando avevamo quattordici anni. Abbiamo iniziato insieme la carriera e ci siamo sposati dopo una lunga amicizia. Litighiamo spessissimo. un’unione perfetta perché poi facciamo pace [...] Nel mio passato teatrale ricordo con grande ammirazione e nostalgia Elio Petri. Mi diresse nel 1980 in L’orologio americano di Miller. Era il suo debutto in teatro”. In televisione ha esordito con Avanzi (1991-92) nella compagnia dei Broncoviz (Cesena, Crozza, Dighero, Pirovano e Signoris) [...] Ha [...]pubblicato Ho sposato un deficiente, un libro interessante perché parla del rapporto uomo-donna senza spazio e senza tempo (’Ma i riferimenti a qualcosa di personale ci sono tutti”) [...]» (Patrizia Saladini, ”Il Messaggero” 4/3/2009).