Varie, 10 luglio 2006
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Stella Federico
• Sernaglia della Battaglia 30 marzo 1935, Milano 8 luglio 2006. Avvocato • «[...] ”Il galantuomo del diritto” [...] ”l’avvocato professore” [...] Profondamente cristiano [...] Titolare da più di vent’anni della cattedra di Diritto penale all’università Cattolica di Milano [...] è stato uno dei più grandi avvocati e giuristi italiani. Il suo insegnamento ha influenzato tre generazioni di penalisti e tra i suoi allievi si contano i protagonisti di tutti i più importanti casi giudiziari, da Val di Stava a Tangentopoli, da Porto Marghera alle scalate bancarie. [...] Tra i tanti processi che lo hanno impegnato come difensore o come parte civile, sempre rispettato anche dai magistrati, il professor Stella restava ”affezionato” soprattutto al difficilissimo dibattimento per la strage colposa in Val di Stava. Aveva accettato di assistere i familiari delle vittime dello storico crollo della diga benché consapevole che tutti i precedenti gli erano contrari. ”Il professore riuscì a cambiare la giurisprudenza della Cassazione – ricorda Zanchetti – portando la Suprema corte a condividere l’impostazione del suo libro del 1973 sul nesso di causa- effetto nei reati colposi. Ha scritto molte altre pubblicazioni, come tanti dottori, ma i suoi lavori sul rapporto di causalità e il suo testo del 2001 su ”giustizia e modernità’ sono e resteranno fondamentali per chiunque voglia capire il diritto”. A ricordarlo sul Corriere di ieri sono i più importanti avvocati e giuristi italiani: tra gli altri, penalisti come Dinoia, Mucciarelli, Diodà, Moro Visconti, Severino, Arata, Cammarata, Alecci, Brusa e Tosoni, maestri di diritto societario come Guido Rossi e Alberto Alessandri, giuristi come Dolcini e Marinucci, Fornari e Paliero. Come difensore dell’Eni, Federico Stella è stato anche un protagonista assoluto di Mani Pulite e ha pagato a caro prezzo la sua integrità morale. Nel ”93, quando Stella convinse decine di manager a confessare e ripulire dalla corruzione il colosso petrolifero, che proprio allora si trasformò da pozzo di debiti in miniera di profitti per lo Stato, l’avvocato galantuomo fu bersagliato da falsi dossier, intercettazioni manipolate e denunce-trappola, che poi risultarono tutte manovrate (e perfino ”comprate” con pagamenti in nero) da quegli stessi politici e faccendieri poi condannati per le tangenti e i fondi neri. A ricordare la sua ”rettitudine e passione per la giustizia” non a caso sono anche manager come Franco Bernabè e Vittorio Mincato. Nel settembre 94 Stella fu il primo ispiratore del ”progetto di Cernobbio”: una soluzione giuridica per Tangentopoli, firmata da quattro avvocati- professori insieme a quattro pm del pool milanese, che avrebbe potuto evitare all’Italia un altro decennio di corruzioni, scandali e veleni permanenti tra politica, affari e giustizia. Alla scienza giuridica ha dedicato tutta la sua vita [...]» (P. B., ”Corriere della Sera” 10/7/2006).