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 2006  luglio 09 Domenica calendario

PASINETTI

PASINETTI P. M. (Pier Maria) 24 giugno 1913, Venezia 8 luglio 2006. Scrittore. «[...] ” il più veneziano degli scrittori del Novecento - nota Cesare De Michelis, editore dei suoi ultimi romanzi -. Impegnativo e giocoso insieme. Moderno, a dispetto di quanti non lo hanno capito. Vorrei ricordare che, nel 1935, si laureò con una tesi su Joyce”. Con quel titolo, il professor Pasinetti andò ad insegnare a Gottinga, a Stoccolma (dove incontrò Curzio Malaparte), poi in Louisiana, per mettere definitive radici accademiche all’università di Los Angeles. Qui, si fece costruire una casa in collina, vicino alle ville dei divi di Hollywood. Da allora, sei mesi li passava in California e sei in Laguna. [...] Non era certo un provinciale P. M. (che sta per Pier Maria, ma lui voleva essere chiamato solo con la sigla) Pasinetti. Il fatto che i libri, tranne alcuni, siano tutti ambientati nei sestieri della Serenissima, lungo le calli, nei campi, o alle fondamenta della Giudecca, (tra i più apprezzati, citiamo Dorsoduro, finalista al Campiello nel 1983, Melodramma, Piccole veneziane complicate, A proposito di Astolfo, presentato all’Ateneo veneto nel 2005) non limita i suoi orizzonti. L’America lo apprezza traducendo alcune opere. Nel Columbia Dictionary of Modern European Literature, il suo stile viene definito ”sinuosamente intellettuale”. Negli Stati Uniti (dove subito riscontrò una ”naturale libertà degli animi”), Pasinetti, oltre ad insegnare a scrivere libri e sceneggiature, elabora articoli per Il Corriere della Sera e Il Mondo. Ma il centro geografico ed emozionale resta la sua città, ”calamita per il mondo”. Il suo primo romanzo, Rosso veneziano, uscito quasi clandestinamente in Italia presso l’editore Colombo, attira l’attenzione di un dirigente della Random House di New York, che gli chiede di tradurlo in inglese parlando a voce alta al magnetofono. Venetian Red vince un premio letterario, la foto dell’autore appare su Time. ”Venezia è il posto ideale per ambientarci un romanzo perché tutti hanno il gusto della recita e si divertono a rappresentare una parte”, soleva ripetere P.M. Pasinetti» (Marisa Fumagalli, ”Corriere della Sera” 9/7/2006).