Gabriele Romagnoli, la Repubblica 7/7/2006, pagina 63, 7 luglio 2006
THURM UND TAXI
la Repubblica, venerdì 7 luglio
Va detto che a Berlino, come in quasi tutte le capitali europee, per trovare un taxi basta alzare un braccio camminando in strada. E che se ti fai venire a prendere il tassametro alla partenza segna comunque 2 euro e 50 centesimi, perché arriva da uno dei tanti posteggi a breve distanza. Il taxi è una Mercedes, magari non nuova, ma spaziosa. Se la radio è accesa trasmette musica e non un canale del tifo dove la gente chiama per discutere l´ermeneutica della rotula di Mertesacker o insultare gli avversari. Non capita mai di chiedere: «Mi porti a Blisserstrasse» e sentirsi rispondere: «Vorrà dire Binderstrasse», «Se volevo dire Binderstrasse, dicevo Binderstrasse, invece ho detto Blisserstrasse», «E dov´è ’sta Blisserstrasse?», «Il tassista sono io o è lei?», «Mo´ guardo la cartina», col tassametro acceso. Il tassista se la cava con l´inglese e anche con qualche altra lingua, essendo per lo più di origini polacche o turche o arabe. Non frega sul resto e non pretende mance. Capita soltanto che, se un giornalista gli chiede una ricevuta maggiorata di venti euro, ne domandi cinque per sé, ma lì reagisce alla provocazione, non alla liberalizzazione. Come dire, gli italiani hanno fatto più strada, ma non sempre vincono 2 a 0.
Gabriele Romagnoli