Eleonora Barbieri, il Giornale 1/7/2006, pagina 20, 1 luglio 2006
«Io, signora dei provini televisivi vi racconto l’Italia delle show girl» il Giornale, sabato 1 luglio Una volta girava dietro le quinte delle sfilate, smerciando biglietti da visita alle ragazze: «Volete fare un provino per una trasmissione?»
«Io, signora dei provini televisivi vi racconto l’Italia delle show girl» il Giornale, sabato 1 luglio Una volta girava dietro le quinte delle sfilate, smerciando biglietti da visita alle ragazze: «Volete fare un provino per una trasmissione?». Gianna Tani quel biglietto lo conserva ancora, in un cassetto della sua scrivania al primo piano di un ufficio a Cologno Monzese, quello della «Direzione casting» di Mediaset: «Ho iniziato per M’ama non m’ama su Rete 4, Paolo Limiti mi chiama e mi chiede: ”Mi fai il casting per il programma?”». Così comincia, nel 1983, l’avventura della «Signora» del casting televisivo italiano che, da allora, ha visto e schedato quasi tutti, volti rimasti sconosciuti, altri diventati ormai «divi», famosi o dimenticati: tutti passati davanti ai suoi occhi e archiviati, prima su carta, poi sul computer ma, innanzitutto, nella sua memoria portentosa. Il suo archivio elettronico è una «macchina» a cui non sfugge nulla: ballerini, contorsionisti, veline, letterine, cantanti, attori, per un totale di 170mila curriculum. Com’è nato il suo mastodontico archivio? «La trasmissione sarebbe dovuta durare tre mesi: è proseguita per un anno e, quello successivo, era di nuovo in palinsesto. Così mi hanno detto: ”Ricicla i concorrenti che non hai utilizzato”. in quell’anno che ho fatto i provini a Giorgio Mastrota e alla bellissima Francesca Dellera, così ho iniziato a ”metter via” qualche nome, piano piano». Poi ha incontrato Berlusconi. «Nell’aprile dell’84 mi dice: ”Mi piacciono le persone che sceglie, perché non viene a Canale 5?”. Non ci siamo accordati, poi, durante le vacanze, scopro che Rete 4 è stata venduta. Sei mesi dopo il nostro primo incontro, lo incrocio di nuovo: ”Ha visto? - scherza -. Ho dovuto comprare l’azienda per avere lei. In effetti, mi è costata cara”. successo in tempi brevissimi, non volevo neppure occuparmi di casting: sono ancora qui». Niente più bigliettini in giro. Quanti curriculum riceve al giorno? «Duecento o trecento, molti altri attraverso il sito, castingmediaset.it. In un mese di lavoro normale vedo 500-600 persone. Ma quando ci sono le veline arrivo a 6-7mila. Ora mi sto occupando dei concorrenti per Cultura moderna di Mammucari, vedo una cinquantina di persone al giorno. Orario continuato, dalle 10 alle 19, perché dedico a ciascuno almeno 5-10 minuti». Come funziona il provino? «Faccio sempre un’intervista, che dura almeno un minuto, ma può arrivare anche a sei. E poi c’è l’esibizione: io guardo nel monitor, per osservarli ”in video”. fondamentale instaurare un certo rapporto con la persona che hai di fronte, per tirar fuori ciò che ha. Il trucco me l’ha svelato un casellante, tanti anni fa. Gli dissi: ”Chissà come si annoia, in autostrada tutto il giorno”. E lui: ”Per niente. Sa, io scommetto con me stesso: questo automobilista mi chiederà la ricevuta, questa signora ha voglia di chiacchierare”. una sfida, la voglia di scoprire ciò che una persona ha da darti, dal primo all’ultimo provino». Come scopre oggi i suoi talenti? «Lavoro sempre: in aereo, al ristorante, al supermercato. Dietro le quinte c’è sempre qualche sorpresa. Rossella Brescia era una ballerina in uno spettacolo di Stefania Orlando: ho chiesto il permesso di farle un provino e non ha più lasciato Mediaset». Le vallette d’Italia hanno cominciato con lei, poi ognuna ha percorso la sua strada... «Alcune si sentono subito ”dive”. Altre scelgono una strada diversa: Caterina Murino, la nuova Bond girl, voleva fare l’attrice e ci è riuscita. O Adriana Fossa, bellissima, aveva iniziato a TeleMike, poi ha conosciuto Maldini e ha lasciato tutto. Francesca Neri l’ho conosciuta vent’anni fa, al tempo dei provini per il Gioco delle coppie. E Accorsi, la Arcuri, Michelle Hunziker: me l’ha presentata Predolin quando aveva ancora 17 anni. Emanuela Folliero è entrata vent’anni fa a Rete 4 e non se n’è più andata. La prima volta che ho visto Papi l’ho bocciato: portava un pezzo di cabaret talmente obsoleto... Me lo rinfaccia ancora». La sua ultima scoperta? «Juliana Moreira, la brasiliana di Cultura moderna. E Vanessa Hessler: l’ho incontrata a Piazza di Spagna, aveva 15 anni. Le ho detto di studiare dizione. L’ho rivista quest’anno, appena diventata maggiorenne e mi ha detto: ”Nel film (Natale a Miami) mi hanno doppiata”». Che cosa è cambiato rispetto a vent’anni fa? «Molti fanno il casting con le agenzie, io chiamo ancora tutti, uno per uno. E oggi le ragazze si fidano facilmente. Io non dò mai il mio numero di cellulare, i provini non li faccio a cena, ma solo in ufficio. Sa quanta gente si spaccia per un mio collaboratore? Chiariamoci: i provini li faccio io, soltanto io, con il mio staff. E c’è chi si monta la testa in fretta. Una volta la valletta era muta, oggi molte cominciano dicendo: ”Voglio condurre il Festivalbar”». La sua «macchina», però, si è perfezionata. «La tecnologia aiuta, ovviamente. Quando ho fatto il provino a Simona Ventura, dietro la telecamera a girare c’ero io. Ma il sistema funziona così bene perché ho conservato tutto, ogni cassetta registrata dall’83 a oggi: posso reperire qualunque cosa nel giro di cinque minuti». Ha avuto anche dei ”maestri” d’eccezione... «Ho lavorato con Walter Chiari in tv e prima, fino ai 30 anni, alla Galleria Cortina, in piazza Cavour. Ogni sera, per l’aperitivo, c’erano Dino Buzzati, Ruggero Orlando, Maria Pia Fanfani e Indro Montanelli, che aveva appena fondato il Giornale e al pomeriggio si metteva a lavorare alla mia scrivania. A Buzzati chiedevo: ”Insegnami a capire i quadri” e lui mi rispondeva: ”Ti piace? E ti dà un’emozione? Allora è un bel quadro. L’importante è quello, il resto viene dopo”. la passione che ti spinge oltre le apparenze, che rende insaziabile la tua curiosità». Eleonora Barbieri